Compiti a casa: meglio da soli o con i genitori?
Autonomia e senso di responsabilità.
Da sempre i compiti a casa sono la croce di migliaia di studenti...e di genitori.
Cosa fare per questo “problema”? Aiutarli o lasciarli lavorare da soli? A che ora si fanno i compiti?
Dopo pranzo è bene lasciare liberi i bambini. Un po’ di gioco serve per scaricare le tensioni accumulate durante la mattina a scuola. Giunta l’ora dei compiti, invitiamoli qualche minuto prima, in modo che abbiano il tempo di mettere in ordine e prepararsi psicologicamente al nuovo impegno.
Potrebbe essere utile e carino realizzare insieme una sorta di “orologio delle attività giornaliere” con tanto di lancetta che sarà spostata dai bambini: l’ora del cibo (merenda, pranzo, cena); l’ora del gioco; l’ora “tecnologica” (uso di TV, videogiochi, PC, tablet), l’ora del riposo, l’ora dei compiti, ecc.
Una volta pronti per iniziare, l’indicazione più giusta è lasciarli studiare da soli. Importante per coltivare autonomia, senso di responsabilità e del dovere.
Ovviamente in caso di difficoltà l’aiuto non si nega. Però, prima di dare l’aiuto diretto, sarebbe meglio proporre degli strumenti utilizzabili dai ragazzi, ad esempio: libri di testo, vocabolari, regoli per l’aritmetica, alfabetiere, tavola pitagorica (magari realizzata insieme), ecc.
Per fare ricerche e approfondimenti, si può andare in biblioteca, far consultare libri e enciclopedie, ma anche strumenti tecnologici.
E se quel giorno proprio non ce la fa a fare i compiti o ne tralascia furbamente alcuni? In questo modo imparerà cosa significano il senso di responsabilità e del dovere. Lo studente, che arriva a scuola senza i compiti fatti, saprà che ci sono delle conseguenze non del tutto piacevoli.
Ricordiamo inoltre che…fare i compiti al posto dei figli non è utile per nessuno.
[Fonte testo: Massimiliano Briganti, educatore professionale]
[Fonte immagine: http://www-tc.pbs.org/ http://www.inamommysworld.com/ http://www.cumberlandcountylibraries.org/]