I comportamenti e le condotte che i genitori agiscono nei confronti dei figli si chiamano 'stili educativi'.
Questi caratterizzano il clima familiare.
Gli studi nell’ambito della psicologia dello sviluppo hanno evidenziato tre diversi tipologie tradizionali di relazioni educativi: autoritario, permissivo, autorevole.
Stile autoritario: il genitore è guidato da principi molto rigorosi, pretende di avere sempre ragione e la risposta giusta, impone regole senza dare la possibilità di replica o senza alcuna spiegazione. Coloro che adottano questo stile tendono ad alzare la voce, perdono rapidamente la pazienza, sono punitivi. Il clima affettivo appare freddo e distaccato; la comunicazione non è ritenuta importante. Il bambino ha poche possibilità di comprendere il valore delle regole, di sperimentare, ha il timore di essere punito. Esiste una forte probabilità che sviluppi una scarsa opinione di sé, nonché l’agire passivamente al volere degli altri.
Stile permissivo: il genitore ha sviluppato la consapevolezza di non poter modificare il comportamento del figlio, quindi non interviene e si rassegna. Mostra difficoltà a imporre le regole e a farle rispettare; tende a soddisfare la maggior parte delle loro richieste. Il bambino ha piena libertà di espressione, ma è senza contenimento e non impara l’autoregolazione. La comunicazione in famiglia è molto buona e affettuosa. La mancanza di regole provoca nei ragazzi smarrimento e confusione, non viene percepita una guida sicura e i punti di riferimento sono poco presenti.
Stile autorevole: i genitori stabiliscono delle regole chiare, pongono ai figli dei limiti ben precisi e si mantengono coerenti nel comportamento. Si mettono volentieri a disposizione del bambino per ascoltarlo e per trovare insieme una soluzione ai problemi o alle richieste. C’è un lavoro comune di ricerca della via più adeguata che soddisfi entrambi. I genitori spiegano il motivo del divieto o della regola, in tal modo i figli non seguono le indicazioni genitoriali passivamente, ma le interiorizzano e le fanno proprie. Ci sono buone probabilità che i ragazzi sviluppino una condotta matura per l’età che hanno e un livello di autostima buono.
In generale non viene scelto rigidamente uno o l’altro stile educativo, i genitori tendono a variare e a cambiare le tipologie in base alle circostanze. E’ buona regola mantenere una certa coerenza con i figli; accettare di non essere perfetti e che si può sbagliare, permettersi di correggere e aggiustarsi in maniera sincera e rispettosa sono segni di grande presenza.