La cerimonia del tè.
Rito antichissimo di origine giapponese.
Sembra risalire circa al XV secolo. Non si tratta di una semplice riunione fra amici per bere un tè e fare quattro chiacchiere, esprime una vera e propria filosofia. Le persone che vi partecipano devono trovare un’oasi di pace e tranquillità dalle ansie del mondo, un luogo e un momento in cui la mente possa rilassarsi.
La cerimonia del tè si basa su quattro principi basilari nella cultura giapponese:
l’armonia, come relazione fluida , naturale e sincera fra le persone;
il rispetto, verso tutto ciò che appartiene al mondo, con profonda gratitudine per la loro esistenza;
la purezza, intesa come pulizia, candore delle cose che ci circondano;
la serenità e la tranquillità della mente.
Con una attenta osservazione di queste “regole” si potrà vivere pienamente l’essenza del rito.
In Giappone, la tradizione vuole che la stanza del tè sia costruita in un luogo ameno, immerso in un giardino rigoglioso, che si possa raggiungere attraverso sentieri che simbolicamente allontanano la persona dal mondo frenetico. E’ una costruzione semplice, fatta di legno e paglia pressata, all’interno vige l’essenzialità degli arredi: a terra troviamo i caratteristici tatami e solo un ripostiglio dove lasciare gli utensili necessari. Anch’essi fatti con materiali naturali: legno e bambù.
La cerimonia prevede la presenza di un massimo di sette/otto persone. Il maestro della cerimonia prepara il tè giapponese, ricco di proprietà benefiche per l’organismo, considerato un vero e proprio elisir di lunga vita. Una volta pronto, il maestro sceglie una delle due modalità di esecuzione: la prima prevede di versare il tè in una grande tazza unica, a turno le persone bevono e se la passano, pulendo il punto in cui hanno appoggiato la bocca. Nella seconda, invece ognuno ha la propria. Il tutto è accompagnato dal massimo silenzio; i movimenti sono molto lenti, i tempi di esecuzione sono rallentati, le varie fasi della cerimonia richiedono alcune ore, circa quattro o cinque.
Anche l’abbigliamento è sobrio, in Giappone viene indossato il kimono, altrimenti è consigliato una veste semplice di colore bianco o i alternativa colori chiari.
Viene creata un’atmosfera di “vuoto”, alla quale la meditazione Zen aspira; questo permette un allentamento dalle ansie, un allontanamento dalla materialità della vita quotidiana, permettendo alla mente di liberarsi da qualsiasi pensiero.