Alcolismo

Alcolismo

Regola il tuo bere!

L’alcol etilico, contenuto in alcune bevande, è ottenuto attraverso la distillazione dei prodotti della fermentazione del mosto d’uva, di mele o di cereali. La birra ad esempio è ricavata dalla macerazione e dalla fermentazione dell’orzo, al quale viene aggiunto il luppolo, che le fa acquisire il suo aroma caratteristico.

La gradazione alcolica è la percentuale di alcol contenuto nelle bevande. E’ necessario controllare sempre questo dato per regolarne l’assunzione. “Un consumo considerato moderato può essere indicato entro il limite di: 2-3 unità alcoliche al giorno per l’uomo; 1-2 unità alcoliche per la donna; una sola unità alcolica per gli anziani. Da consumarsi durante i pasti.” [fonte di questa informazione: http://www.salute.gov.it/]

L’alcol contiene calorie, come lo zucchero, ma non fornisce alcun elemento nutritivo necessario all’organismo. Il suo assorbimento nel circolo sanguigno inizia non appena viene a contatto con le pareti dello stomaco. Poi il sangue lo trasporta al fegato, al cuore, ai polmoni, al cervello e ai reni. L’alcol rallenta l’attività del sistema nervoso centrale (SNC), riducendone l’efficienza, in modo che ansie e inibizioni scompaiono e l’individuo si sente temporaneamente euforico.

Quando la concentrazione di alcol è elevata, il SNC viene “anestetizzato”, cioè la percezione e il pensiero sono rallentati, diventa difficile la coordinazione dei movimenti, le reazioni agli stimoli del mondo esterno sono incontrollate, i riflessi diventano lenti. L’eccesso di alcol provoca nausea e talvolta vomito, lasciando spesso la persona con mal di testa, disturbi di stomaco ed altri sintomi caratteristici del post-sbornia.

L’abuso di alcol può condurre ad uno stato di intossicazione, conosciuta come “alcolismo”. L’alcolismo acuto è sinonimo di ubriachezza, è la condizione nella quale viene a trovarsi il soggetto che ha ingerito grosse quantità di bevande alcoliche. Dopo un primo stadio di ebbrezza, caratterizzato da euforia e da esaltazione delle funzioni psicofisiche, si passa allo stadio dell’ubriachezza vera e propria. Di solito i sintomi si attenuano fino a scomparire mano a mano che l’alcol viene bruciato dall’organismo. In certi casi di grave intossicazione, può seguire anche la morte.

L’alcolismo cronico è sinonimo di etilismo cronico, provocato dall’abuso di alcolici abituale e prolungato, la persona è spinta da un impulso irrefrenabile. Questa condizione è considerata come una vera e propria malattia. Talvolta l’inizio coincide con uno stato di ansia diffusa e costante oppure con una depressione opprimente; in un secondo stadio, il soggetto sente la necessità invincibile dell’alcol; infine perviene ad una situazione di completa dipendenza. Aumenta la tolleranza dell’organismo, in modo tale che la persona ha bisogno di quantità di alcol sempre maggiori per ottenere l’effetto desiderato. A questo punto si assiste al declino della salute, finiscono per essere compromessi il fegato, il cuore e il sistema nervoso.

L'alcol è causa di morte di milioni di persone ogni anno nel mondo, ma anche di patologie, di danni ad altri e interessa sempre più le fasce più giovani e Paesi in via di sviluppo. Non va dimenticato che il consumo nocivo di alcol rappresenta ormai uno dei quattro fattori di rischio, assieme a fumo, dieta scorretta e sedentarietà, per i principali gruppi di patologie non trasmissibili: malattie cardiovascolari, tumore, malattie polmonari croniche e diabete.” [fonte di questa informazione: http://www.salute.gov.it/]

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