Un ottimo insaporitore di alimenti: l'aceto
Ogni tipologia ha caratteristiche organolettiche particolari.
L’aceto è conosciuto fin dall’antichità. Era utilizzato principalmente a tavola come condimento, ma anche come bevanda dissetante diluito con l’acqua.
L’aceto è prodotto dalla fermentazione di bevande alcoliche di bassa gradazione, come il vino, la birra, il sidro, ecc. I batteri, che attivano il processo di acetificazione, sono per il 90% simili a quelli presenti nell’intestino. Per questa caratteristica, l’aceto svolge un’attività disinfettante e depurativa nell’apparato digerente.
Esistono varie tipologie di aceto: rosso e bianco (prodotto dal vino); di mele, dal colore dorato (ottenuto dal succo di mele fermentato, ha un gusto meno acido rispetto a quello di vino); di malto; di riso. E poi anche di cocco, di lamponi, di ribes ed infine l’aceto balsamico, uno fra i più apprezzati.
Ogni tipologia ha proprietà organolettiche diverse, per cui è importante abbinare l’aceto giusto al tipo di piatto che desideriamo insaporire. Alcuni hanno un gusto più acido e intenso, altri meno. L’aceto è indicato per condire insalate, verdure cotte, piatti di carne e di pesce.
Ricordiamo di evitare di inondare le pietanze con l’aceto, altrimenti si rischia di cancellare il sapore originario del cibo.
Spesso è usato in sostituzione al sale.
E’ vero anche che molte persone non sono proprio amanti del suo sapore, quindi preferiscono condire soltanto con olio e sale, oppure ricorrendo ad altre spezie.
Fra le virtù dell’aceto ricordiamo: drenante e sgonfiante, depurativa, digestiva, antinfiammatoria.
[Fonte testo: www.riza.it ]
[Fonte immagine: www.rowcliffe.co.uk ]