Cyber-porno-dipendenza: il piacere diventa un problema
Come e perchè si sviluppa. Quali rischi?
Internet addiction è un termine coniato dallo psichiatra Ivan Goldberg, nel 1995, per indicare il nuovo tipo di dipendenza, non legata a sostanze bensì alla tecnologia e a tutto ciò che Internet porta con sé.
La pornografia è da sempre un argomento tabù, molto contraddittorio. Il ricorso all’uso della pornografia per la maggior parte delle persone è un’offesa nei confronti della donna; per altri invece è considerato una sorta di “rito di passaggio” della fase adolescenziale, soprattutto maschile, dove consente l’esplorazione e la sperimentazione della sessualità.
Tuttavia, se un contatto limitato e circoscritto può essere plausibile, l’eccesso diventa dannoso e pericoloso.
Ecco che appare la cyber-porno-dipendenza. Internet ha reso certamente più facile l’accesso a questo mondo. Decenni fa, quando il virtuale non esisteva ancora, ricorrere alla pornografia era più difficoltoso. C’era l’imbarazzo di andare in edicola ad acquistare le riviste, anche la loro conservazione era assai ostica.
L’avvento di Internet ha permesso: grande quantità di materiale, facilità di accesso e anonimato.
E’ possibile identificare due tipologie di persone: 1) i ricreazionali, ossia quegli utenti che consultano tale materiale per curiosità o per semplice passatempo; 2) i compulsivi, coloro che utilizzano Internet come intrattenimento e riferimento principale per le proprie attività sessuali.
I compulsivi ricercano, visionano, collezionano, svariati tipologie di materiali (filmati, foto, siti). Alcuni li catalogano con minuziosa attenzione. L’obiettivo del soggetto dipendente è arrivare sempre al limite dell’eccitazione sessuale e mantenerla il più possibile.
L’origine di tale forma di dipendenza può essere determinata da vari fattori: traumi fisici e sessuali, forti problematiche familiari e sociali, disturbi della personalità, disturbi dell’umore e dell’ansia, problematiche legate alla depressione e all’affettività, dipendenza da sostanze, ecc.
Il mondo virtuale di Internet offre l’opportunità di un rifugio dal malessere spesso provato nella vita reale. E’ un luogo alternativo ma comunque illusorio.
Le ripercussioni non sono di poco conto. La persona cyber-porno-dipendente può restare davanti al suo computer anche per 10 ore consecutive. Non avverte la fame, la sete. Si impoveriscono i rapporti sociali, poiché tende a preferire il virtuale alle amicizie reali. Anche la relazione con eventuali partner ne risente.
Questa nuova addiction è soprattutto maschile, anche se non manca una minima presenza femminile. La fascia di età è piuttosto ampia, dai 14 ai 65 anni.
E’ necessario fare attenzione in particolar modo ai bambini e gli adolescenti. I giovani rappresentano un terreno fertile per questo tipo di esperienze, iniziando magari per curiosità o per goliardia con gli amici. Avviso per i genitori: controllate sempre pc e telefonini; affrontate questo argomento con i figli.
In caso di necessità è possibile rivolgersi a professionisti preparati, che possono dare un aiuto.
[Fonte testo: Periodico bimestrale Psicologia Contemporanea]
[Fonte immagine: http://www.recoveryranch.com/ ]