Fra poco inizierà il nuovo anno scolastico
Come prepararsi riducendo ansia e stress.
Terminata l’estate, finite le vacanze, poco per volta riprenderanno gli impegni per migliaia di bambini. Quello più pressante è senz’altro la ripresa del nuovo anno scolastico.
Generalmente, durante il periodo estivo, l’organizzazione quotidiana prevede giochi, incontri con gli amici, viaggi, passeggiate, giornate trascorse al mare, in piscina, in montagna. Gli orari sono molto dilatati e “rilassati”, la sera si può fare tardi, la mattina ci si può alzare con comodo.
Invece il ritorno a casa, ma soprattutto la ripresa della scuola generano due emozioni principali: da un lato la gioia e la contentezza di rivedere i compagni di classe, dall’altro il malumore per avere a che fare con orari, compiti e interrogazioni.
Affinché il ritorno sui banchi di scuola non sia così traumatico, è opportuno imparare a gestire questa nuova situazione dopo le vacanze.
Prima di tutto ripristinare un corretto ciclo sonno-veglia. Circa una settimana prima dell’inizio della scuola, si può pensare di proporre al bambino un orario ben preciso sia di sveglia la mattina che di sonno la sera. Importante riprendere anche un ciclo alimentare corretto: colazione, spuntino del mattino, pranzo, merenda e cena.
I genitori, coinvolgendo anche i bambini, possono prendere contatto con l’istituto scolastico per sapere se ci sono novità, possono preparare il materiale necessario (libri, quaderni, astucci, zaini, ecc.). Soprattutto su quest’ultimo aspetto è possibile prendere spunto per rendere autonomi i bambini, lasciandoli sistemare le proprie cose, mettere le copertine a quaderni e libri, ecc.
Altro elemento fondamentale è l’atteggiamento positivo dei genitori, capace di destare entusiasmo nei bambini. Anche poter condividere apertamente i personali stati d’animo è importante, in tal modo l’adulto accoglie sia la gioia, sia l’ipotetica frustrazione che questo evento suscita.
Infine, il primo giorno di scuola, soprattutto se i bambini sono piccoli, è sempre consigliato di accompagnarli; mentre i più grandi possono gradire l’autonomia.
[Fonte testo: Massimiliano Briganti, educatore professionale]
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