Abbandonarsi a Morfeo: l'insonnia non te lo permette.
Dormire è pò come allentare i legami con la realtà.
Quando siamo a letto e dormiamo profondamente, il corpo continua a lavorare per il nostro benessere; si verificano modificazioni chimiche e fisiche fondamentali. Il buio e l’abbassamento della temperatura corporea, sono due fattori che preparano il terreno per un sonno riposante.
Durante il sonno il cervello ha a disposizione tutte le energie necessarie per lavorare: seleziona ed elimina le informazioni inutili accumulate durante la giornata, elabora e filtra tutte le altre e le archivia per essere utilizzate il giorno dopo. Il sonno serve per recuperare le energie; è un momento di rigenerazione e di riparazione dei tessuti del corpo.
La fase Rem, quella in cui si sogna, rappresenta un canale di scarico, serve cioè a veicolare sogni e incubi all’esterno. Abbandonarsi al sonno è un po’ come allentare i legami con la realtà. Nell’insonne, o in chi si sveglia con frequenza, è predominante il timore dell’abbandonarsi, del lasciarsi andare. E’ una persona perennemente in movimento durante il giorno, ritiene inutile il dormire, ha la sensazione di perdere tempo. Ha difficoltà a staccarsi dalle cose, dai pensieri, dagli eventi e dalle relazioni; la testa è in continua ruminazione, può essere una persona che ha paura di perdere il controllo, l’aggressività e la passionalità sono tenute a freno.
L’insonnia è una difficoltà a raggiungere e/o mantenere lo stato di sonno, necessario alla persona per stare in salute. Si tratta di un disturbo soggettivo, poiché non tutti hanno bisogno della stessa quantità di ore di sonno. Infatti non esiste un numero “giusto” di ore di sonno, dipende dalle caratteristiche individuali; tuttavia è possibile stabilire una quantità ottimale di circa 7/8 ore per notte. Risvegliarsi in modo agitato o con il classico “cerchio alla testa” sono indici di un riposo non sufficiente.
L’insonnia può essere transitoria, se legata a qualche evento particolare ad alto coinvolgimento emotivo oppure legata a patologie passeggere come raffreddore, bronchite, asma, ecc. che rendono difficile il sonno. Invece quella cronica è dipendente da disturbi più importanti, che devono essere accertati.
Gli esperti affermano che i sonniferi sono tra i farmaci più consumati, ma il loro effetti sono momentanei, cioè offrono una soluzione apparente e non incidono sulle cause dell’insonnia. E’ vero che i sonniferi inducono il sonno e lo mantengono per diverse ore, impediscono di risvegliarsi durante la notte o risvegli precoci, ma il cervello è guidato in modo artificiale e non riesce a raggiungere le fasi più profonde, nelle quali l’organismo si rigenera. E’ utile sapere che esistono dei rimedi naturali che possono sostenere la persona in questa difficoltà e comunque è sempre bene verificare le cause dell’insonnia. Parlare con i professionisti è sempre una buona decisione, poiché confidarsi e condividendo gli stati d’animo è possibile recuperare il sonno naturale, riposante e rigenerante.
[Fonte di queste informazioni: Riza Psicosomatica]