Depressione Post Partum e Baby Blues
La crisi delle neo-mamme dopo la nascita del bambino.
La nascita di un figlio è un’esperienza unica e irripetibile. E’ un evento di grande impatto emotivo, soprattutto nella madre, che per nove lunghi mesi ha portato dentro di sé il prezioso dono. Rivestire questo nuovo ruolo, significa entrare in una dimensione di vita tutto da vivere e da scoprire, dalla quale non si uscirà mai più.
Il bambino o la bambina che entra a far parte del nucleo familiare, porta con sé tanta gioia, ma anche momenti di difficoltà e in generale grandi cambiamenti.
La gravidanza rappresenta la più rapida trasformazione, che si verifica nella vita adulta, sia nella configurazione corporea, sia a livello psicologico. Non sorprende, quindi, il fatto che spesso emergano disturbi come ansia e depressione.
Una percentuale variabile di donne sperimentano quello che viene chiamato “baby blues”, ossia un breve periodo di labilità dell’umore, facilità al pianto e irritabilità, spesso a partire dal 3° o 4° giorno dopo il parto. E’ un problema transitorio legato allo stress psicofisico che la donna vive nel momento del travaglio, allo sconvolgimento ormonale e all’ansia.
Proprio per la sua natura passeggera, non sono previsti interventi farmacologici; viene suggerito di confidarsi con il proprio medico di famiglia o con il ginecologo che ha seguito tutta la gravidanza. Non è senz’altro motivo di vergogna o paura; l’approccio psicologico breve può risultare valido per la risoluzione di questo disturbo. E’ importante coinvolgere anche il partner.
Mentre la sintomatologia legata alla depressione post partum può persistere per alcun settimane, talvolta qualche mese, dalla nascita del bambino. E’ più grave rispetto al baby blues. Sono presenti: irritabilità, forte preoccupazione ed ansia, mancanza di emozioni nei confronti del bambino, estrema inadeguatezza nel ruolo sia di madre che di moglie. La causa è da far risalire alle grandi trasformazioni che avvengono dentro e fuori la donna; si sommano fattori ormonali, psicologici, fisici, cognitivi e sociali.
L’intervento, in questo caso deve essere più incisivo. Viene suggerito un percorso di psicoterapia integrato con dei farmaci.
In Italia sono nati tanti progetti per aiutare e sostenere le mamme a superare queste crisi.
[Fonte testo: http://www.nostrofiglio.it/ ]
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