Epilessia, informarsi per conoscere e...

Epilessia, informarsi per conoscere e...

per combattere pregiudizi, isolamento ed emarginazione.

L’epilessia è definita un’affezione cronica del sistema nervoso, caratterizzata da periodiche perdite di coscienza, accompagnate da attacchi convulsivi. Vi è una perdita del controllo di sé, sul corpo e sulla mente.

Il termine “epilessia” deriva dal greco e ha proprio il significato di “essere sopraffatti, essere colti di sorpresa”. In effetti la crisi epilettica è a tutti gli effetti eventi improvvisa e imprevedibile. E’ un evento acuto nel quale si evidenzia un non corretto funzionamento di una parte, più o meno estesa, dell’encefalo.

Esistono varie tipologie di crisi epilettiche, in base alle diverse caratteristiche cliniche.

Si parla di crisi generalizzate, quando la scarica coinvolge entrambi gli emisferi cerebrali. Qui non sempre si verifica una perdita di coscienza, si parla più che altro di “assenze”, ossia una temporanea alterazione del contatto con l’ambiente, con una durata che va da qualche secondo fino a un massimo di 1-2 minuti. La persona sospende l’azione o il discorso che stava compiendo in quel momento.

Viene chiamata “piccolo male”. Oltre all’allontanamento momentaneo dal “qui e ora”, possono essere presenti contrazioni involontarie o tremolio, non si riscontrano cadute, né convulsioni. La crisi si esaurisce entro pochi secondi.

Mentre la forma più grave viene chiamata “grande male”. Essa è caratterizzata da: perdita di coscienza, contrazione tonica della muscolatura corporea, caduta a terra, tachicardia, arresto del respiro, a tutto questo segue una fase di rilasciamento completo, nel quale avviene scialorrea e perdita di urine.

Invece l’epilessia focale nasce da un solo emisfero cerebrale, dal quale può propagarsi in aree vicine del medesimo o coinvolgere anche l’altro. La sintomatologia varia in base all’area interessata.

La prima crisi epilettica rappresenta un evento traumatizzante per la persona, sopratutto perchè di solito può essere presente già nell’infanzia. Il bambino ne rimane impressionato. E’ fondamentale una diagnosi tempestiva, che deve essere fatta da un medico specializzato. Il neuropsichiatra infantile raccoglierà tutte le informazioni necessarie, predisporrà l’esecuzione di esami neurologici approfonditi.

I genitori e la famiglia, nonché tutta la rete sociale sono determinanti  per il supporto del bambino.

Le competenze cognitive e il rendimento scolastico rappresentano un altro aspetto di grande rilievo. La letteratura medica in merito dice che, sono molti i bambini con epilessia che non hanno difficoltà scolastiche, ma è altrettanto vero che le crisi compromettono le funzioni mentali come la memoria, l’attenzione e i tempi di reazione.

Quali sono le prime indicazioni in caso di crisi epilettica? Occorre salvaguardare al massimo l’incolumità della persona. Se si tratta di un episodio lieve, dove non ci sono cadute o manifestazioni motorie importanti, non occorre far niente; la crisi decresce da sola. Se invece si tratta di una situazione più grave, è necessario fare spazio intorno al soggetto interessato, sostenere la testa e liberare il collo da indumenti stretti (colletti, cravatte, foulard, ecc.), aiutare la persona a girarsi su un lato, in modo da non ingoiare la saliva, avvertire immediatamente il medico.

Durante una crisi epilettica NON si deve: tentare di interrompere le contrazioni muscolari, cercare di alzare o di far sedere la persona, inserire oggetti tra i denti, dare da bere fin quando la crisi non ha fatto completamente il suo corso.

Per approfondimenti:  http://www.lice.it/   http://www.aice-epilessia.it/

[Fonte testo: Approccio evolutivo alla neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, M.G. Martinetti, M.C. Stefanini, SEID Editori]

[Fonte immagine: http://www.improntaunika.it/

 

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