Il bullismo è un fenomeno sociale che va fermato
Attiviamoci per contrastare questa violenza.
Purtroppo il bullismo è sempre più presente nelle scuole e fra i giovanissimi. L’incremento è dovuto al fatto che gli atti compiuti dal bullo e dal gruppo sono tristi cimeli pubblicati nel web.
Occorre far passare il messaggio che questa forma di VIOLENZA, fisica e psicologica, è SBAGLIATA, PERICOLOSA e assolutamente DELETERIA.
La conquista della fama e la notorietà da parte dei giovani deve avvenire per meriti scolastici, artistici, lavorativi, per magnifiche scoperte e sorprendenti invenzioni. Sono queste le azioni positive che devono essere pubblicizzate su internet.
Il bullismo può essere contrastato coinvolgendo attivamente tutti i protagonisti che lavorano all’interno della scuola: i compagni, i docenti, i dirigenti, i collaboratori scolastici. In questa microsocietà nessuno deve essere escluso, occorre l’impegno di tutti, affinché si crei un ambiente funzionale al superamento e alla risoluzione dei conflitti e del bullismo.
Alcuni ragazzi riescono meglio a superare gli ostacoli, hanno attuato il loro bagaglio di resilienza; altri purtroppo per timidezza, per inibizione o perché privi di adeguate abilità sociali, riescono meno. Sono quest’ultimi i bersagli più appetibili dei bulli.
Negli ultimi anni, si è sentito parlare di “peer education”, ossia “educazione tra pari”. I coetanei parlano tra loro un medesimo linguaggio, vivono le stesse situazioni di successo e di disagio. Coloro che sono risultati più resilienti, hanno sviluppato la capacità di fronteggiare le situazioni avverse e sono coloro che possono intervenire più efficacemente a sostegno delle vittime.
Questi mentori* possono mettersi a disposizione degli altri per introdurli nel contesto scolastico, pensiamo alle famose “matricole” inesperte dell’ambiente. Possono essere di supporto emotivo e sostenere chi ha bisogno di una mano. Però il mentore non deve essere lasciato solo e non deve svolgere la parte del “giustiziere buono”. Nel caso in cui il bullo continui la sua azione, deve rivolgersi all’insegnante.
I ragazzi che si sentono in grado di svolgere il ruolo di mediatori, hanno bisogno a loro volta, di essere formati e adeguatamente salvaguardati.
Una buona squadra di mentori, alleati con gli adulti del mondo scolastico, possono essere un ottimo strumento per contrastare il bullismo. In questo caso è di assoluta pertinenza il detto “l’unione fa la forza”.
*Mentore è il consigliere, l’amico fidato. Nella mitologia era la figura di colui che era in grado di aiutare, di illuminare il viaggio altrui. E’ la guida saggia.
Alcuni testi importanti e interessanti da consultare:
Strategie antibullismo, D. Fedeli, Giunti, Firenze.
Il bullismo: oltre. Vol. 1 e 2. D. Fedeli, Vannini, Brescia.
Il gioco crudele. A. Fonzi, Giunti, Firenze.
Bullismo a scuola, D. Olweus, Giunti, Firenze.
[Fonte testo: Bimestrale Psicologia e Scuola.]
[Fonte immagine: http://www.microage.com/ ]