Jean Piaget, una delle figure più importanti della psicologia

Jean Piaget, una delle figure più importanti della psicologia

Famoso per la sua teoria sull'intelligenza.

Jean Piaget nasce in Svizzera nel 1896. Si laurea in biologia e scienze naturali; ottiene l’incarico di insegnante, ricercatore ed altri impieghi in attività di carattere educativo. L’attività di ricerca lo porta a viaggiare, si sposta dalla città natale di Neuchatel verso Losanna, Ginevra e Parigi. In tutti questi anni di lavoro, Piaget pubblica numerose opere. Nel 1955 a Ginevra, fonda e dirige il Centro di Epistemologia genetica. Lascia la vita terrena nel 1980. 

Piaget, insieme ad altri celebri ricercatori e teorici, come Freud, Claparède, Lewin, Kohler,  viene indicato come creatore di idee, facendo riferimento al suo importante lavoro sull’intelligenza umana. Secondo la sua teoria, l’intelligenza si costruisce attraverso un processo di adattamento tra il soggetto e l’ambiente, consentendo all’individuo di fronteggiare i problemi che gli si presentano, i cambiamenti improvvisi che accadono nella realtà contingente.

Tale processo di adattamento trova la spiegazione nel principio di equilibrazione di Piaget. Questo principio si basa nello stabilire un equilibrio dinamico tra assimilazione e accomodamento. La fase di assimilazione si verifica nel momento in cui nuovi elementi interessanti, vengono integrati con le conoscenze già possedute. La successiva fase di accomodamento, invece, prevede la modifica degli schemi mentali esistenti in funzione delle nuove esperienze e dei nuovi dati.

Quindi il principio di equilibrazione si identifica proprio con questo continuo adattamento fra assimilazione e accomodamento, che genera nuovi schemi di azione e di pensiero. Il nuovo equilibrio viene identificato con il termine di stadio. Ogni stadio deriva dal precedente, che incorpora le nuove informazioni e si trasforma.

Su questa base teorica, Piaget ha compiuto numerose ricerche e osservazioni, ha condotto altrettante sperimentazioni, raccogliendo una quantità tale di dati importanti, che suffragassero la teoria di partenza.

Piaget prende come riferimento il periodo che parte dalla nascita fino all’adolescenza.

Il primo stadio viene chiamato senso-motorio (0-2 anni), il bambino, soprattutto all’inizio, non ha la capacità di distinguere se stesso e l’ambiente. Egli conosce il mondo grazie all’intelligenza senso-motoria. Interviene sull’ambiente circostante attraverso l’uso dei sensi e del movimento, ripete le azioni di successo. Comincia a creare i primi schemi d’azione. Piaget chiama questi comportamenti con il termine di reazioni circolari. In questo modo, con il tempo, il bambino impara a interagire con le persone e gli oggetti in maniera sempre precisa. Si sviluppano: la deambulazione, la memoria, il linguaggio.

Il secondo stadio viene chiamato da Piaget preoperatorio (2-6 anni). Sulla base delle conoscenze pregresse, il bambino è pronto per affrontare una nuova sfida. Supera i limiti dell’ambiente con un’attività di tipo rappresentativa, cioè riesce a riprodurre mentalmente un oggetto o una situazione, senza che esse siano presenti. Il pensiero è rigido e uniforme.

Lo stadio delle operazioni concrete è il terzo (6-12 anni). Si tratta del periodo in cui inizia la scolarizzazione, il concetto di operazioni concrete si riferisce al fatto che il bambino è capace di immaginare le trasformazioni della realtà e di compiere manipolazioni. A scuola impara i meccanismi delle quattro operazioni matematiche, comprende l’ordinamento in serie, la reversibilità e il concetto di conservazione.

Infine giungiamo al quarto stadio, quello delle operazioni formali (12-16 anni). Siamo nel periodo della preadolescenza. Si sviluppa il pensiero formale, ossia ipotetico-deduttivo; è possibile acquisire nozioni complesse, fare ragionamenti e ripetere alcune dimostrazioni scientifiche o esperimenti.  

Questi importanti contributi da parte di Piaget, hanno consentito di predisporre, nell’ambito scolastico e non, una metodologia progressiva, appropriata alle diverse età e ai diversi tempi di maturazione, per permettere ai bambini di apprendere in base alle proprie capacità e possibilità.

Per chi vuole approfondire, ecco una serie di libri interessanti:

La rappresentazione del mondo nel fanciullo. Di J. Piaget

Il giudizio morale nel fanciullo. Di J. Piaget

La rappresentazione dello spazio nel bambino. Di J. Piaget, B. Inhelder

Dalla logica del bambino alla logica dell’adolescente. Di J. Piaget, B. Inhelder

Lo sviluppo mentale nelle ricerche di Jean Piaget. Di G. Petter

[Fonte del testo: Manuale di psicologia dello sviluppo. A cura di A. Fonzi; Psicologia e scuola, bimestrale.]

[Fonte immagine: http://www.imgkid.com/ ]   

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