Le ostriche, scrigni naturali di preziose perle
Ma è davvero così?
Nella famiglia dei molluschi troviamo le ostriche, di cui sono conosciute due diverse specie: quella piatta e quella portoghese. La prima tende a formare dei banchi naturali lungo le coste del mar Mediterraneo, in acque limpide e vive fissata alle rocce. L’ostrica portoghese invece si adatta ai fondali melmosi e tende a soppiantare la precedente specie.
L’ostrica è caratterizzata da un corpo molle e dalla presenza di un conchiglia ricca di calcare.
La conchiglia, ricoperta di striature di accrescimento, è formata a sua volta da due valve diseguali fra loro. La valva inferiore è cava e fa da base, ossia poggia sulla superficie del fondale o si attacca agli scogli; la valva superiore si apre come un coperchio, grazie ad una sorta di legamento elastico situato all’esterno della cerniera. Da qui lascia penetrare l’acqua di mare, indispensabile per la vita.
Al minimo contatto oppure in caso di emersione, le due valve si chiudono in maniera automatica ed ermetica grazie ad un potente muscolo adduttore. Una parte di esso si chiude rapidamente, mentre l’altra parte ha una contrazione più lenta, che consente una chiusura duratura. La conchiglia resta chiusa per parecchie ore, se non addirittura giorni.
Il corpo molle invece è formato da quattro branchie a forma di lamelle, le quali assicurano una corrente continua di acqua con il movimento delle migliaia di ciglia vibratili. Tale corrente assicura le funzioni di alimentazione e di respirazione dell’ostrica. Le particelle organiche e il plancton sono trasportati dalla corrente e convogliati verso la bocca, che è collocata vicino alla cerniera.
Prima di giungere allo stato di ostrica, vera e propia, come tutti la conosciamo, la larva è priva di conchiglia e conduce per qualche tempo una vita planctonica. Al momento della metamorfosi essa deve trovare un luogo su cui fissarsi. I tempi di crescita sono abbastanza lenti, la superficie esterna del mantello produce il materiale con cui si forma e si accresce di continuo la conchiglia.
Fra i nemici delle ostriche troviamo le stelle marine, che riescono a perforare la conchiglia, mentre altri pesci le schiacciano con i loro denti possenti.
Le ostriche capaci di produrre le perle, sono chiamate perlifere. In realtà si tratta di un escamotage per difendersi dalle aggressioni. Il corpo molle dell’ostrica, attaccato, ad esempio da un parassita, lo avvolge nel mantello con vari strati di madreperla, fino a creare la caratteristica forma sferica o a goccia.
[Fonte testo: http://www.treccani.it/ ]
[Fonte immagine: http://www.pixshark.com/ ]