L'allenamento del corpo non solo per sport

L'allenamento del corpo non solo per sport

... ma anche per il benessere quotidiano.

La preparazione fisica non deve essere vista solamente nell’ottica o in previsione di una pratica sportiva. Avere un corpo scattante, una muscolatura preparata ad affrontare gli sforzi, avere i riflessi pronti e la capacità di dare la risposta più adeguata in base agli stimoli.

Allenarsi vuol dire esercitare la corporeità con movimenti naturali; è possibile aumentare l’intensità e i tempi di lavoro, ma con moderazione e progressività. Invece con il concetto “preparazione fisica” si intende una serie di esercizi mirati che migliorano e rinforzano la qualità motoria. Questi concetti si trovano con maggior frequenza nello sport agonistico. Ma sono utili anche nella vita di tutti i giorni.

La preparazione fisica può essere di tipo generico o specifico. Nel primo caso ci si riferisce ad esercizi che mirano a coinvolgere le varie componenti del movimento, ossia la forza, la resistenza, la coordinazione, ecc.  Il lavoro è impostato in modo globale. La preparazione specifica riguarda invece l’impostazione di un programma di allenamento per migliorare le prestazioni in una disciplina sportiva specifica. Quindi viene fatto un lavoro di specializzazione.

Ogni seduta di allenamento prevede tre fasi: riscaldamento, allenamento vero e proprio, defaticamento.

RISCALDAMENTO – E’ composto da tutti quegli esercizi che servono per preparare la muscolatura e i diversi apparati dell’organismo a sostenere le fasi successive; viene suggerita una partenza graduale e controllata. Qui si può pensare ad una corsa lenta oppure una camminata veloce per 3/5 minuti, se l’attività motoria si svolge in palestra o in casa, e abbiamo a disposizione una ciclette, benissimo anche questa. Poi si può proseguire con una serie di movimenti (flessioni, estensioni, circonduzioni, rotazioni, ecc.) che coinvolgono braccia, gambe e tronco. E’ possibile utilizzare degli accessori come il bastone, l’elastico o la corda. Si conclude questa fase con un pò di stretching, che ritroveremo al termine di tutto l’allenamento.

ALLENAMENTO VERO E PROPRIO – In questa fase il carico di lavoro è più sostenuto; ci sono gli esercizi specifici per raggiungere obiettivi precisi. Qui occorre prestare maggiore attenzione a cosa succede nel corpo: com’è la respirazione? Com’è il battito cardiaco? C’è affanno? Si avvertono dolori? Se necessario, rallentiamo o sospendiamo per consentire il recupero per poi riprendere con l’attività.

DEFATICAMENTO – Prevede tutti quei movimenti che favoriscono il recupero e consentono di ridurre le tensioni muscolari. Fondamentale la respirazione.

Generalmente l’allenamento si conclude con una quarta fase, lo STRETCHING. Qui troviamo tutti quegli esercizi di allungamento che permettono di incrementare l’elasticità muscolare.         

In ogni attività motoria, di qualunque grado e livello, è basilare tenere presenti tre principi: la progressività, l’autoregolazione e il feedback.

La progressività consente di preparare un allenamento speculare alle personali possibilità e capacità, sia in termini di tempo che di carico di lavoro. Voler strafare, lavorare tanto per ottenere risultati immediati è sbagliatissimo, soprattutto se siamo poco allenati; andremo incontro a danni certi. Ogni persona è in grado di valutare se stessa.

L’autoregolazione è legata all’ascolto di se stessi. Se durante una qualsiasi attività motoria o sport, se sentiamo che il lavoro è troppo intenso, dobbiamo rallentare. La fatica è un campanello d’allarme che ci dà l’informazione dell’esaurimento delle riserve disponibili. Affidiamoci sempre al buon senso.

Infine, il principio del feedback è legato al rispetto di se stessi e dell’altro (se pratichiamo uno sport o un’attività motoria in coppia o in gruppo), rendiamoci responsabili, in maniera consapevole, del benessere proprio e altrui.

[Fonte articolo: Massimiliano Briganti, Educatore e Psicomotricista Funzionale]

[Fonte immagine: http://www.runnerdudesfitness.com/ ]

Potrebbe interessarti anche...