Training Autogeno: tecnica distensiva e di rilassamento
Particolarmente indicato per le persone 'stress-dipendenti'.
Nella prima metà del XX secolo, il neurologo e psichiatra tedesco Johannes Heinrich Schultz propose questa tecnica, diffusa poi con successo in tutto il mondo e con una buona applicazione in vari ambiti della psicologia clinica.
Dopo anni di lavoro e di continuo studio, Schultz si pose l’obiettivo di rendere il paziente più autonomo rispetto alla figura del terapeuta, egli stesso, in prima persona, doveva divenire autore del proprio miglioramento e del proprio benessere.
A seguito di numerose sperimentazioni, nasce il Training Autogeno, uno strumento semplice che consente alla persona di raggiungere una concentrazione mentale passiva tale da alleviare tensioni sia da un punto di vista corporeo che psichico. Il termine “training” significa “allenare, addestrare”, mentre “autogeno” significa “capacità di auto-generarsi”, ossia gli effetti della tecnica si generano da sé durante la pratica della stessa.
Inizialmente la persona viene seguita da un esperto, che la guida nella conoscenza dei vari esercizi, le mostra i tempi e le modalità; poi il soggetto diventa autonomo e può eseguire la tecnica da solo a casa propria, senza la presenza del terapeuta.
Schultz indicò la presenza di alcuni elementi basilari, affinché si potesse accedere e apprendere il Training Autogeno: 1) riduzione della stimolazione esterna, l’ambiente deve essere tranquillo, non ci devono essere rumori, le luci sono soffuse, la temperatura giusta; 2) l’abbigliamento indossato dalla persona deve essere comodo, non ci devono essere cinture, lacci, anche i piedi devono essere liberi; 3) il soggetto deve cercare di affidarsi al terapeuta ed assumere un atteggiamento di quiete; 4) raggiungere un rilassamento globale, gli occhi sono chiusi, la respirazione diventa calma, il corpo abbandona ogni tensione e resistenza, si può praticare seduti su una poltrona oppure distesi per tessa su un materassino.
Il Training Autogeno è costituito da una serie di esercizi, fra i quali troviamo: 1) l’esercizio della pesantezza, produce uno stato di rilassamento muscolare; 2) l’esercizio del calore, genera una vasodilatazione periferica e conseguentemente un incremento del flusso sanguigno; 3) l’esercizio del cuore, agisce per migliorare la funzionalità cardiovascolare; 4) l’esercizio del respiro, svolge un’azione positiva sull’apparato respiratorio; 5) l’esercizio del plesso solare, produce un aumento del flusso sanguigno in tutti gli organi interni; 6) l’esercizio della fronte, favorisce l’eliminazione di eventuali cefalee.
Questa tecnica ha molteplici finalità, da un lato si propone di ottenere un controllo muscolare e viscerale, dall’altro il raggiungimento di uno stato di benessere fisico e mentale.
Solitamente la seduta ha una durata media di 50 minuti, mentre per apprendere tutti gli esercizi e per poter padroneggiare tutta la tecnica occorrono dai quattro agli otto mesi. Sarà il terapeuta a invitare la persona a provare in maniera autonoma il Training Autogeno.
Coloro che hanno acquisito una certa familiarità con questo metodo, sono in grado di fronteggiare le situazioni di stress, di tensione e di ansia. Con il Training Autogeno si acquisiscono maggiore sicurezza e fiducia, si è in grado di restare più calmi e diventa possibile scaricare in maniera minore le tensioni sui diversi organi riducendo i disturbi psicosomatici.
[Fonte testo: http://www.psicologia-psicoterapia.it/ ]
[Fonte immagine: http://www.relaxationtecnique.org/ ]