Nelle arti marziali non ci sono nè vincitori nè vinti
… sono opportunità di confronto, fra le proprie forze con quelle dell'altro.
La storia delle arti marziali risale approssimativamente al terzo millennio a.C. in Cina. I monaci del tempio di Shaolin, per difendersi non potevano utilizzare armi, così svilupparono una tecnica, che divenne anche un’arte, di combattimento corpo a corpo a mani nude.
I monaci Shaolin, spostandosi sul vasto territorio orientale, esportarono quest’arte anche in Giappone. I giapponesi arricchirono e diversificarono questa tecnica dando origine al Karate e al Judo; in seguito al Kendo, nella quale era utilizzata una spada, al Kyudo, che prevedeva l’uso dell’arco.
Nel corso del tempo, tutte queste discipline hanno raggiunto anche l’occidente, rispettando però gli insegnamenti dei grandi Maestri.
Le arti marziali sono costituite da un insieme di posture e movimenti, ma includono anche una forte attenzione sulla respirazione. Imparando queste tecniche non si allena soltanto il corpo, ma anche la coscienza e lo spirito.
I benefici della pratica delle arti marziali sono notevoli: diminuiscono l’ansia e calmano la mente, riequilibrano le energie, riarmonizzano il respiro, aiutano a modificare posture errate, riallineano la struttura del corpo.
Vediamo tutti gli step necessari che ci portano all’apprendimento di una tecnica.
Innanzitutto vige un rispetto assoluto per l’altro. Ogni sessione è anticipata dal saluto reciproco, un gesto che rappresenta, testimonia ed è simbolo di tale rispetto, per l’avversario, per i compagni e il maestro, ma anche per la vita in generale. Essa è concepita come un dono prezioso, che deve essere protetto.
Come già accennato, altri elementi importanti sono il rilassamento, la concentrazione e la respirazione, che sono in stretta connessione. Il primo consente di svuotare la mente, lasciando fluire liberamente pensieri ed emozioni, di abbandonare ogni tensione. L’armonia del movimento si ottiene quando si è rilassati.
Quando la mente è sgombra da pensieri e il corpo è rilassato, attraverso la concentrazione si raccoglie tutta l’energia possibile per poterla esprimere durante il movimento. Lo strumento per raggiungere i due stati precedenti è appunto la respirazione, essa rappresenta il punto focale di tutte le arti marziali.
Il rilassamento, la concentrazione e la respirazione, hanno il potere di metterci in contatto con l’energia vitale. Ogni individuo ha la propria energia, ma è il modo di trasformarla e di utilizzarla che ci differenzia.
Il movimento, ricco di energia vitale, è la presenza sincrona di intenzione e azione. Questi ultimi devono essere chiari, ben definiti, devono scaturire nello stesso momento. Riflettere e successivamente agire, nell’ambito di queste discipline, non sono azioni giuste, poiché trascorre troppo tempo fra l’una e l’altra. Per tale motivo è necessario raggiungere un livello ottimale di concentrazione.
Il combattimento non viene visto come risoluzione di un conflitto, bensì come opportunità di confronto, di mettere in relazione le proprie forze con quelle dell’altro. Nelle arti marziali non esistono né vincitori né sconfitti, ma la presa di coscienza della propria energia, nel qui e ora.
[Fonte testo: Riza Psicosomatica]
[Fonte immagine: http://www.brothersoft.com/]