Analisi Transazionale, un percorso interessante alla scoperta di se stessi

Analisi Transazionale, un percorso interessante alla scoperta di se stessi

Impara a riconoscere gli stati mentali dell'IO.

L’Analisi Transazionale è uno strumento importante utilizzato in psicoterapia. Si tratta di un sistema ideato dallo psichiatra canadese Eric Berne nel 1949. Durante il secondo conflitto mondiale, Berne ebbe un gran lavoro, dovette visitare numerosi pazienti, la maggior parte soldati rimasti traumatizzati dalle vicende belliche.

Al termine della guerra, lo psichiatra canadese approfondì gli studi di quanto aveva rilevato negli anni passati. Egli ebbe modo di notare come le persone cambino il loro atteggiamento più volte nell’arco della giornata. La sua attenzione era concentrata su quella che viene chiamata comunicazione non verbale, cioè l’espressione del volto, la postura del corpo e i gesti, l’intonazione della voce, nonché la formulazione delle frasi.

A seguito di tante ricerche, Berne giunse alla conclusione che in ogni persona erano celati “diversi sé”. Come se individui differenti prendessero il controllo della personalità, si alternassero stati mentali non uguali fra loro ma nello stesso soggetto. Tali dimensioni vennero chiamati, in modo generale, “stati dell’IO”, mentre nello specifico ne individuò tre: il Bambino, il Genitore e l’Adulto. Ognuno con caratteristiche proprie.

Il Bambino è lo stato dell’IO più arcaico, è la parte pura e istintiva di ciascun individuo. E’ la parte che desidera affetto, ama la libertà d’azione, ama sperimentare; esterna pensieri e sentimenti senza censure. Ovviamente tutta questa libertà comporta lo scontro con il mondo del Genitore e dell’Adulto, che metteranno in gioco i relativi condizionamenti.  Nell’Analisi Transazionale si parla di Bambino Adattato quando il modo di agire è influenzato dal Genitore, se invece il comportamento è autonomo e scevro di tale influenza, si parla di Bambino Libero.      

Il Genitore è lo stato dell’IO che riunisce i vari messaggi  (amorevoli, critici, lusinghieri, castranti, ecc.) assimilati durante l’infanzia, ricevuti dalle figure di riferimento più importanti (genitori, insegnanti, parenti, ecc.). Alcuni di questi messaggi sono presenti e hanno un effetto rilevante anche quando la persona è diventata adulta. Ad esempio un soggetto adulto, nel suo ruolo genitoriale, può accorgersi di usare lo stesso metodo educativo o trasmettere gli stessi messaggi ai figli che, a sua volta, ha ricevuto quando era bambino. Il Genitore, secondo Berne, può essere Critico o Normativo se l’atteggiamento è proibizionista e impositivo; invece è Affettivo o Amorevole se l’atteggiamento è di cura, sostegno, comprensione, attenzione.

Il terzo stato dell’IO è l’Adulto. Si tratta di una sorta di mediatore tra i due precedenti; è l’atteggiamento equilibrato, obiettivo, coerente con la situazione che la persona vive nel momento presente. Rappresenta la capacità di gestire ed elaborare costantemente e continuamente dati e informazioni del “qui e ora”.

Il lavoro di Berne, dopo aver fatto chiarezza sui tre stati dell’IO, non è certamente terminato. Spesso, in maniera non consapevole, questi tre aspetti emergono nelle persone e si relazionano con gli stati dell’IO degli altri soggetti, creando conflitti e legami morbosi non sempre facili da districare.

Sarebbe interessante che ognuno potesse conoscere questi stati dell’IO in se stesso, li potesse individuare e  di conseguenza imparare a gestire le relazioni nel modo più funzionale possibile. Il percorso di Analisi Transazionale ha l’obiettivo di guidare la persona verso tale riconoscimento e consapevolezza, affinché  possa utilizzare questi strumenti in maniera positiva arricchendo e migliorando la qualità della propria esistenza e delle proprie relazioni.

Nell’Analisi Transazionale ci sono alcuni assunti filosofici molto interessanti:

1) Ogni persona è OK, vuol dire che va bene così com’è.  Le persone sono uguali e diverse. Uguali nei diritti e nei doveri, ma diverse in quanto uniche, irripetibili e preziose.

2) Ogni individuo ha la capacità di pensare e di autodeterminarsi, significa che tutti devono essere messi in grado di prendere decisioni circa la propria vita, di fare scelte ed esperienze.

3) Le decisioni prese possono essere modificate, ogni individuo è responsabile delle proprie decisioni e ha la facoltà di cambiare nel momento in cui queste non sono più funzionali con gli obiettivi prefissati.

Per approfondire: http://www.psicologi-italia.it/

[Fonte testo: il sito sopra citato.]

[Fonte foto: http://www.pdpnotesbygm.blogspot.in/ ]

 

Potrebbe interessarti anche...