Il metodo educativo di oggi è davvero appropriato?
Spesso i genitori sono in difficoltà nella gestione dei figli.
Poco rispetto, aggressività, pretenziosità, sono le caratteristiche maggiormente presenti nei figli di oggi. Talvolta i genitori mostrano difficoltà e timori.
Ovviamente bambini e adolescenti, irrispettosi e anarchici, sono il risultato di un’educazione troppo lassista, che non ha offerto loro sicurezze, limiti e confini.
La storia della pedagogia mostra il passaggio da un metodo educativo di estremo rigore, disciplina e forti imposizioni, tipico delle famiglie patriarcali, ad uno libero, basato sull’indulgenza e sul lassismo. Quindi da un lato abbiamo avuto l’autoritarismo, dall’altro il permissivismo.
I bambini e gli adolescenti di oggi sono figli di quest’ultimo “trend” educativo: abituati a pretendere e a ottenere tutto e subito, cresciuti nella bambagia, incapaci di sopportare la minima frustrazione, idolatrati dai genitori.
I genitori dal canto loro sono stressati, intimoriti, sfiniti. Mamma e papà si scoprono incerti nel ruolo di guida e incapaci di dire “no”.
E’ necessario un’inversione di marcia. Certamente non ritornare al vecchio autoritarismo, ma trovare il giusto compromesso tra i due metodi. Il canale di comunicazione fra genitori e figli deve essere mantenuto attivo, ci deve essere fiducia reciproca, ma occorre non cadere nella situazione ambigua del “genitore-amico”. In questo caso la figura genitoriale perde autorevolezza e la relazione è compromessa.
Ad esempio, gli adolescenti sono ribelli per antonomasia. L’essere polemici e critici in questo periodo è necessario per loro, è lo “strumento” per trovare la “nuova” identità. Il desiderio dei ragazzi è di sentirsi già grandi e indipendenti, ma in realtà non lo sono. L’intervento dei genitori deve “contenere/arginare” questa loro ribellione, accettare tutto incondizionatamente porta al permissivismo inutile.
In casa devono essere stabilite norme e regole di comportamento, senza cedere. I genitori devono “esserci” come punto di riferimento, come contenimento, senza diventare invadenti. Devono essere capaci di tenerezza ma anche di porre dei divieti. Amore e autorevolezza. Invece un’educazione rigida è sintomo di paura e insicurezza.
Alcuni punti importanti:
1) I “no” fanno crescere, se motivati e puntuali sono utili. I bambini hanno bisogno del “no” dei genitori, altrimenti non riescono a comprendere che cosa si può e non si può fare.
2) Mai più tutto e subito, e stop ai capricci. La fermezza del genitore nel dire “basta” è fondamentale, i bambini conoscono così l’attesa e la rinuncia.
3) Il dialogo e le spiegazioni sono importanti, ma di tanto in tanto le imposizioni sono necessarie.
4) Lasciare che i bambini provino la noia, così impareranno a gestire gli spazi vuoti, una continua stimolazione spesso li rende nervosi.
5) Le buone maniere non si insegnano a parole, ma si apprendono attraverso esperienze pratiche e positive.
[Fonte: Focus Family]