I gruppi di auto-aiuto, per aiutare ad aiutarsi

I gruppi di auto-aiuto, per aiutare ad aiutarsi

Il primo nasce in America con gli Alcolisti Anonimi.

A metà degli anni ’30 nel Stati Uniti nasce il primo gruppo di Auto-Aiuto. Grazie all’impegno di due ex alcolisti che decisero di mettere la loro esperienza a disposizione di tutti coloro che si trovavano nella stessa condizione. Lo strumento di aiuto consisteva nei loro vissuti negativi, dando un senso agli errori compiuti.

In Italia, il primo gruppo di auto-aiuto nasce negli anni ’70.

Oggi esistono diversi gruppi, con differenti tematiche, costituiti da persone che si uniscono per assicurare reciproca assistenza, per superare una situazione difficile e per realizzare insieme trasformazioni personali e/o sociali.

Il gruppo di Auto-Aiuto è contraddistinto del fatto che i partecipanti condividono il medesimo problema, mettono la loro esperienza al servizio degli altri, possono trovare a loro volta un sostegno emotivo e assistenza materiale. L’elemento fondamentale è l’aver sviluppato dentro di sé dei valori e una concezione di essere umano ben precisa.

In generale, nella vita di tutti i giorni, le relazioni umane sono caratterizzate spesso dalla fretta e dalla superficialità. Talvolta nel dare sostegno all’altro è presente il timore di impegnarsi in prima persona in quanto, nel decidere di stare accanto all’altro, è necessario calarsi in una dimensione di ascolto personale e a sperimentare i nostri limiti.

In questo tipo di gruppi occorre considerare diversi concetti, strettamente legati alle attività dell’auto-aiuto, vediamo i più importanti:

AVERE IL CORAGGIO DI – ha il significato di essere aperti all’esperienza interpersonale; il rapporto con l’altro porta delle modificazioni anche dentro se stessi. Per cui essere disponibili al cambiamento.

AUTENTICITA’ – vuol dire essere a contatto con se stessi e avere la consapevolezza di ciò che accade dentro di sé, essere trasparenti e reali nei confronti di sé e dell’altro.

EMPATIA – significa avere la capacità di mettersi nei panni dell’altro e cercare di comprendere il suo stato d’animo. L’empatia consente di capire, sentire cosa prova l’altro, ma senza perdere l’obiettività; è necessario non dare significati personali alla situazione, né consigliare all’altro ciò che è buono per noi ma non per lui.

SAPER ASCOLTARE – implica l’essere attenti alle parole dell’altra persona e cogliere il significato di ciò che dice. Significa altresì essere presenti nei confronti dell’altro, non interpretare ciò che viene detto con schemi ed etichette personali.

NON GIUDICARE – vuol dire accettare l’altro incondizionatamente. Il più grande timore di una persona che parla di sé è proprio quella di essere giudicata. Il non-giudizio implica aver sviluppato interiormente i valori del rispetto e della libertà.

GRATUITA’ – significa dare, offrire, senza pretendere di ricevere qualcosa in cambio.

CONDIVISIONE – partecipare al gruppo portando le personali esperienze.

L’attività del gruppo di Auto-Aiuto diventa un percorso pedagogico per tutti i partecipanti.

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