L'Alloro, l'albero sacro del dio Apollo
Molto usato in cucina come pianta aromatica.
Nei tempi antichi, sia nel popolo dei Romani che dei Greci, era considerata una pianta sacra, simbolo di gloria.
L’Alloro cresce spontaneo nelle regioni mediterranee, lo si trova anche lungo le coste tirreniche e adriatiche. Viene spesso visto come un cespuglio, ma in realtà si tratta di un piccolo albero sempreverde.
Le caratteristiche foglie a forma di lancia, coriacee e con i bordi leggermente ondulati, sono ricche di ghiandole resinose. Solitamente la colorazione verde del lato superiore della foglia è più intensa e lucida rispetto a quella inferiore, che appare più tenue e opaca.
Nei periodi primaverili è possibile notare la comparsa di piccoli fiori gialli, mentre il frutto, è del tutto simile ad una piccola oliva di colore verde, che durante la maturazione si trasforma in nero cangiante blue.
Queste bacche, usualmente, vengono raccolte in autunno e sono ricche di olio essenziale.
L’Alloro viene utilizzato come infuso per stimolare la digestione, evitando la fermentazione e combattendo i dolori di stomaco e situazioni di inappetenza.
Mentre il decotto, in passato, veniva impiegato come un vero toccasana per raffreddore e reumatismi.
L’acqua di infusione dell’Alloro veniva versata nella vasca per garantire un’ottima profumazione per il bagno.
Questa pianta aromatica, appartenente alla famiglia delle Lauracee, trova un impiego utile anche in cucina.
Per dare sapore a piatti di carne arrosto, brasati, in particolar modo maiale e selvaggina, oppure pesce, o verdure. L’Alloro diventa anche un ingrediente per la preparazione di zuppe, come condimento di pasta e torte salate. L’aggiunta di Alloro nella realizzazione degli spiedini di carne, agnello o pollo, dona un sapore particolarmente gradito.