I disturbi da TIC
Cosa sono quei movimenti ricorrenti e involontari?
Il TIC motorio si manifesta proprio attraverso una ipercinesia, del tutto involontaria, improvvisa e rapida; talvolta coinvolge anche la muscolatura fono-articolatoria, con la conseguente produzione di suoni.
Il TIC è vissuto come una presenza imponente e cercare di reprimerlo o nasconderlo provoca un ulteriore profondo disagio, soprattutto perché può essere tenuto sotto controllo per brevissimo tempo, magari distraendosi, facendo calare ansia e stress, che generalmente hanno l’effetto contrario.
Spesso infatti durante il riposo notturno i TIC tendono a sparire.
Nel manuale diagnostico (DSM IV) vengono individuate quattro forme principali: il disturbo di Tourette, disturbo cronico da tic, disturbo transitorio da tic, disturbo da tic non altrimenti specificato.
Inoltre esiste un’altra classificazione: 1) TIC semplici, sono i più comuni, come strizzare gli occhi, aggrottare le sopracciglia, tirare fuori la lingua, tossire (colpi di tosse frequenti non dovuti a raucedine o mal di gola), emissioni di piccole grida. 2) TIC complessi, qui troviamo manifestazioni come, odorare gli oggetti, colpirsi il petto o altre parti del corpo, ripetere frasi o parole che non hanno senso in quel determinato contesto.
In ambito medico, è frequente attribuire il TIC in quei soggetti che hanno un tratto caratteriale di tipo ossessivo. Sono quelle persone che apparentemente sembrano remissive e capaci di adeguarsi alle richieste ambientali, in realtà mascherano una forte opposizione, ma che viene costantemente tenuta sotto controllo.
Se il soggetto con il TIC si sente incalzato dall’ambiente o dagli eventi circostanti a inibire questi movimenti improvvisi, il livello di ansia cresce, incentivando la produzione di manifestazioni ticcose.
Al momento non esiste ancora una teoria eziologica soddisfacente. Tuttavia è stato riscontrato che i fattori emotivi (ansia, disagio, tensione, stress) in passato ritenuti responsabili, attualmente invece sono considerati elementi capaci di incidere sull’aumento degli episodi di TIC, ma non determinano la loro insorgenza.
Il disturbo transitorio prevede la presenza di TIC, sia motori che vocali, durante la giornata, per un periodo minimo di due settimane ad un massimo di un anno. Gli esperti ritengono che sia un fenomeno abbastanza frequente nell’età evolutiva, legata a situazioni stressanti e di cambiamento. E’ assolutamente importante non sottolineare i TIC per non incorrere il rischio che aumentino; quindi il rimprovero o la ridicolizzazione possono incrementare il disagio e anche la produzione di TIC.
Invece il disturbo cronico comprende o i TIC motori o quelli vocali, ma mai insieme.
Infine risulta molto più complesso il disturbo di Tourette. La sindrome contempla diversi TIC insieme: motori, vocali e respiratori. Alcuni studi hanno evidenziato l’appartenenza del disturbo di Tourette allo spettro del D.O.C. (disturbo ossessivo compulsivo) e una forte associazione al disturbo di iperattività.
Si tratta di una malattia abbastanza rara, ma risulta comunque invalidante per la gravità e per l’ampio ventaglio della sintomatologia. Il periodo di insorgenza è stato inquadrato circa fra i 2 e i 10 anni di età. I TIC di Tourette si portano dietro difficoltà di concentrazione, facile irritabilità, scarsa tolleranza alle frustrazioni. Talvolta le persone con questo disturbo sviluppano aspetti depressivi come conseguenza delle difficoltà di autoaffermazione sociale, nonostante le buone capacità soggettive.
E’ necessario mantenere basso il livello di ansia, evitando rimproveri, repressione e sbeffeggiamenti.
[Fonte: Approccio evolutivo alla neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Di M.G. Martinetti, M.C. Stefanini]