L. I. S. – Lingua dei Segni Italiana

L. I. S. – Lingua dei Segni Italiana

La lingua usata dai non udenti.

L’Ente Nazionale Sordi promuove, tra le altre cose, il percorso formativo per apprendere la L.I.S.

Ma che cos’è?  Altro non è che il linguaggio dei segni in italiano.

Si tratta di una vera e propria lingua, che utilizza il canale visivo-gestuale anziché acustico-vocale. Non è una forma rivisitata dell’italiano,  stile codice morse o braille, bensì una lingua con una struttura complessa e organizzata da un insieme di regole ben precise. Prevede l’utilizzo  di elementi manuali, come ad esempio la posizione e il movimento delle mani, ma anche la mimica facciale, la postura, ecc.

Viene specificato “italiano” perché non esiste una sola lingua dei segni, ogni comunità ha la propria lingua, ciascuna con proprie specifiche varianti.

Si tratta di un sistema linguistico ricco, autonomo e in costante evoluzione; consente di spaziare nei più svariati argomenti, dai più concreti ai più astratti.

Quando nasce un bambino sordo oppure con una sordità acquisita nei primi anni di vita, apprendere la lingua parlata/scritta è un processo assai complesso, che richiede: anni di terapia logopedica, una precoce applicazione di protesi, un lungo e faticoso percorso educativo che impegna sia il bambino che la famiglia. Il non sentire i suoni impedisce l’acquisizione spontanea della lingua vocale, così come avviene nel bambino udente, che al contrario impara a parlare in modo naturale e spontaneo.

Molte ricerche testimoniano che i bambini sordi che hanno acquisito l’uso della LIS precocemente sono maggiormente predisposti a raccogliere successi sia a livello scolastico, sia a livello relazionale. Infatti è fondamentale far propri gli strumenti della comunicazione per garantire un sereno e completo sviluppo socio-affettivo e cognitivo.

Come raccontano gli esperti, inizialmente la LIS sembrava che “uccidesse la parola vocale”, infatti per anni è stato compiuto l’errore di porre in antitesi la lingua parlata e la lingua dei segni. Invece è fondamentale offrire al bambino entrambe le opportunità, in una prospettiva che promuova il bilinguismo. La LIS rappresenta una modalità comunicativa complementare estremamente preziosa, vista come supporto didattico alla terapia logopedica e all’insegnamento della lingua parlata/scritta.

E’ importante per la persona non udente imparare la LIS, poiché viaggiando su un canale visivo può essere integrata con quello uditivo, anche se con difficoltà; i sordi non possono essere fluenti spontaneamente nella lingua parlata come gli udenti.

E’ abbastanza complicato imparare la LIS dai manuali o dai cd-rom, la strategia migliore è quella di frequentare dei corsi tenuti da insegnanti sordi qualificati.

Per approfondire visita il sito ufficiale http://www.ens.it/

[Fonte: il sito sopra citato.]

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