Esploriamo il mondo della birra
Curiosità, aneddoti e caratteristiche.
Per tutto il medioevo e sino all'inizio dell'era moderna, in Italia si era prodotta birra esclusivamente con metodi artigianali, per il raro consumo dei pochi estimatori. La birra veniva vissuta, dal grande pubblico, come una bevanda tipica delle genti del nord, da sempre visti come invasori e, come tali, da sempre nemici. Quella loro strana bibita, che nulla aveva a che vedere con il più noto ed apprezzato vino, non poteva quindi non essere guardata come minimo con sospetto. La birra si importava per lo più dall'Austria ed era legata ad un uso elitario, mentre i consumi popolari confluivano essenzialmente sul vino, anche per ovvi motivi di minor costo e di più facile reperimento.
Dobbiamo arrivare alla metà del secolo scorso perché finalmente anche in Italia sorgano le prime vere e proprie fabbriche, organizzate con moderni criteri di produzione industriale.
Sempre nuovi consumatori si accostano ogni giorno a questa splendida antichissima bevanda, in virtù delle sue caratteristiche di freschezza, bevibilità e digeribilità, ma grazie soprattutto alla europeizzazione delle aziende di produzione che ha fatto fare un grosso balzo in avanti alla qualità, offrendo ai consumatori una straordinaria gamma di assortimento in grado di soddisfare i palati più esigenti.
Come si spilla la birra? Una perfetta birra va spillata inclinando il bicchiere sotto il rubinetto e facendo scendere la birra lentamente e senza interruzioni, fino a che la schiuma fuoriesce dall’orlo. Fate attenzione che il bicchiere di birra non venga in contatto con il becco del rubinetto. Naturalmente potrete anche lasciarvi ispirare dai nostri vicini esperti birrai, per affinare la vostra tecnica personale di spillatura.
Gli inglesi aprono il rubinetto, appena prima di inclinare il bicchiere. Il bicchiere si riempie così fino all’orlo – senza formare la schiuma.
La tecnica tedesca: spillare una piccola quantità, posare il bicchiere e attendere che la schiuma si riduca. Spillare di nuovo. Posare. Attendere. Infine ancora un colpo vigoroso e quindi servire la birra con il suo bel cappello di schiuma.
Gli olandesi tengono semplicemente il bicchiere inclinato sotto il rubinetto nella direzione del flusso, fino a che la birra non deborda dal bicchiere. Livellare con un colpo di spatola, affinché la schiuma mantenga la sua consistenza.
Gli ingredienti della birra: ACQUA – elemento fondamentale, viene usata acqua pura, potabile, sterilizzata, senza sapori e odori. ORZO – fatto germinare uniformemente e tostato con cura deve restituire un malto con alto potere enzimatico per sciogliere l’amido e garantire l’assenza di sostanze che possano rovinare l’aroma, il sapore o il colore. LUPPOLO – viene utilizzato per aromatizzare la birra e ottenere il caratteristico gusto amaro della bevanda, ha inoltre proprietà antisettiche, per cui le birre con luppolo sono più resistenti agli attacchi di batteri. LIEVITO – utilizzato per la fermentazione del mosto, trasforma gli zuccheri in alcol e anidride carbonica. MALTO – si ottiene per germinazione e successiva essiccatura e tostatura dei chicchi di orzo, contiene importanti quantità di sodio e potassio.
La birra in cucina. Individuare il giusto equilibrio tra la quantità di birra e il cibo, decidere quando va usata una chiara o una scura, una forte o una leggera fa parte di un'arte che si basa sulla sensibilità, sull'esperienza ma anche sul gusto di chi cucina. A grandi linee, però, alcune norme si possono ricavare dall'operato dei cuochi più esperti in materia: per esempio una birra chiara e leggera esalta i sapori di ricette delicate, mentre una scura di forte gradazione dà più corpo a piatti dal gusto deciso, e ancora, una birra particolarmente luppolata dà personalità a cibi dal gusto povero.
[Fonte: http://www.mondobirra.org/ ]