Osteoporosi: quando la struttura ossea cambia
Una delle malattie più comuni a carico delle ossa.
L’osteoporosi rientra fra le patologie del metabolismo delle ossa. E’ caratterizzata da una diminuzione della loro massa strutturale: matrice calcificata, sali minerali (calcio, fosforo, ecc.) e fibre di collagene. Gli ormoni sessuali, il progesterone e il testosterone, svolgono un ruolo fondamentale nella stimolazione dell’attività di costruzione del tessuto osseo, nel soggetto anziano questi ormoni si riducono e di conseguenza anche la formazione di osso nuovo, allo stesso tempo anche la massa ossea esistente.
Nella donna, la diminuzione dei livelli di estrogeno associata alla menopausa causa un riassorbimento veloce dell’osso. Un apporto inadeguato di calcio o di vitamina D, necessario per una fisiologica mineralizzazione dell’osso, per oltre un anno, può anche risolversi in una diminuzione della massa e in uno sviluppo dell’osteoporosi.
I medici non sono riusciti a trovare con esattezza la causa dell’osteoporosi, ma sanno, come già accennato, che si tratta di un disturbo che incide sul normale processo di rimodellamento osseo.
Nell’osteoporosi le ossa diventano porose, friabili e fragili, fratturandosi facilmente sotto sforzo. Di conseguenza, essi sono spesso caratterizzati da cambiamenti patologici per quanto riguarda la massa o la composizione chimica del tessuto scheletrico. Il risultato è una condizione patologica pericolosa che si risolve in una aumentata possibilità di fratture spontanee delle vertebre, del bacino, del polso o del collo del femore, a seguito di semplici cadute o addirittura soltanto con uno starnuto o un colpo di tosse.
La probabilità di sviluppare la malattia dipende dalla densità ossea raggiunta tra i 20 e i 30 anni (picco massimo) nonché dalla rapidità con cui viene consumata in seguito; maggiore è la quantità di tessuto osseo sviluppato durante la giovinezza, meno probabilità ci saranno di ammalarsi di osteoporosi nella vecchiaia.
La densità e le dimensioni delle ossa sono elementi fondamentali per stabilire la loro forza e resistenza; inoltre è importante la presenza di calcio, fosforo e di altri sali minerali.
Esistono alcuni fattori di rischio che possono essere modificati dalla persona sotto il controllo medico e sono: la mancanza di calcio, uso di tabacco, disordini alimentari, vita sedentaria, eccessivo uso di alcool, utilizzo di alcuni farmaci.
Ci sono altri fattori che però non possono essere modificati: il genere (le donne sono più sottoposte all’osteoporosi rispetto agli uomini), l’invecchiamento, la corporatura, ormoni tiroidei, altre malattie delle ossa o interventi.
L’osteoporosi si presenta con dolori alla schiena, talvolta anche intenso dovuto alla frattura o dal collasso di una vertebra, postura curva, diminuzione della statura, fratture frequenti.
La prevenzione, come sempre, rappresenta la medicina migliore. Le donne con età superiore ai 65 anni, gli uomini con età superiore ai 70, dovrebbero sottoporsi a controlli periodici. Fra gli esami più utilizzati ricordiamo la MOC (mineralometria ossea computerizzata), l’ecografia, la TAC (tomografia computerizzata).
Generalmente per curare l’osteoporosi i medici possono consigliare: una dieta equilibrata che comprenda il calcio e la vitamina D; l’esercizio fisico moderato; la modificazione dello stile di vita; l’assunzione di alcuni integratori e farmaci.
[Fonte: http://www.farmacoecura.it/ ]