Per un ambiente sostenibile, equilibrato ed estetico: la permacultura

Per un ambiente sostenibile, equilibrato ed estetico: la permacultura

Progettare consapevolmente l'interazione tra l'uomo e l'ambiente.

La permacultura è proprio questo, ossia il lavoro e l’impegno etico per la progettazione e il rispetto della diversità, della stabilità e della flessibilità degli ecosistemi naturali produttivi. Si tratta di una attività pratica che si può applicare ad un ventaglio di situazioni abbastanza ampio: ad un piccolo orto, ad un balcone, ad un grande appezzamento di terreno, così come ad abitazioni isolate, villaggi rurali e insediamenti urbani.

Diversi sono gli studi attivi nella permacultura: l’ecologia, la geografia, l’antropologia e la progettazione. Coinvolgendo anche le strategie economiche e gli aspetti sociologici. Una cultura umana non può sopravvivere per molto tempo senza la base di un’agricoltura sostenibile e una gestione etica della terra.

La permacultura aiuta e incoraggia l’essere umano a sentire, inventare, progettare, pensare, la propria integrazione nel mondo e con il mondo. Sprona a delineare il personale sistema di vita, la propria dimora, il territorio che la circonda, consapevolmente e in modo armonico. Invita a sostituire il dominio con l’ascolto, la violenza con la curiosità, la fretta con la speranza.

L’origine della permacultura è davvero molto curiosa. L’ideatore è Bill Mollison, nato nel 1928 in un piccolo villaggio della Tasmania. Così come tutti gli altri abitanti del paese, ha imparato a fare tutti quei lavori necessari per la sopravvivenza: pescare, coltivare, cacciare, lavorare il metallo, fare il pane, realizzare abiti, scarpe, mobili, ecc.

Il giovane Bill trascorreva la maggior parte del tempo in montagna o al mare, faceva una vita sana e libera. Poi iniziò a porre l’attenzione su alcuni aspetti del mondo che lo circondava e si accorse che talune parti di esso stavano scomparendo: i pesci e le alghe vicino alla costa scarseggiavano, ampie aree di bosco iniziavano a morire, tutto ciò che amava si stava dissolvendo.

Dopo molti anni di lavoro come scienziato e rendendosi conto di cosa stava succedendo, iniziò a protestare contro il sistema politico e le potenti industrie che, secondo il suo pensiero, stavano distruggendo il mondo naturale. L’atteggiamento oppositivo di Mollison non fu produttivo per nessuno, per cui decise di abbandonare il mondo del lavoro per dedicarsi all’insegnamento universitario.

Nel 1974 grazie alla collaborazione di un altro scienziato, David Holmgren, mise a punto un sistema di agricoltura sostenibile, basata sulla coltivazione consociata di alberi perenni, arbusti, erbacee, tuberi, funghi. Per tale metodo fu coniato proprio il termine “permacultura”.

I principi etici che la permacultura raccoglie sono essenzialmente: 1) prendersi cura della terra; 2) avere cura delle persone; 3) limitare il consumo alle proprie necessità, eliminando gli sprechi e puntando sulla condivisione.

Ecco altri punti saldi di questa metodologia:

- lavorare con e non contro;

- tutto influenza tutto;

- riflettere prima di agire e fare il minimo cambiamento per ottenere il massimo risultato;

- gli errori sono occasioni per imparare;

- ogni problema contiene in sé la soluzione, trasformare i limiti in opportunità;

- ridurre al minimo l’apporto di energia esterna, progettando sistemi che sfruttano le risorse vicine, inoltre ricicla il più possibile.

Ormai è nel pensiero e nelle parole di tutti che ci stiamo spingendo verso i limiti dello sfruttamento delle risorse terrestri; è assolutamente necessario sospendere la produzione di inquinamento di qualunque tipologia. La permacultura offre un approccio per la gestione del territorio in cui le funzioni della fauna, della flora, delle persone e della terra in generale, sono riconosciute e integrate per massimizzare i risultati e realizzare ambienti umani sostenibili.

Per approfondire ti suggeriamo di consultare il sito: http://www.permacultura.it/

[Fonte: il sito sopra citato.]

 

 

 

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