I disturbi del comportamento alimentare

I disturbi del comportamento alimentare

Definizioni e cause possibili.

Nel periodo dell’infanzia e dell’adolescenza, è possibile che si verifichino tipi particolari di comportamento alimentare; la maggior parte non costituisce un “disturbo” vero e proprio, ma possono essere comunque problematici.

In queste fasi di sviluppo, alcune modalità alimentari possono senz’altro preoccupare i genitori, ma generalmente sono modalità consuete. Ad esempio molti bambini passano per quella fase cosiddetta di “mania alimentare”, in cui mangiano soltanto alcuni tipi di cibo. In tal caso se l’assunzione calorica è sufficiente da soddisfare la fame e i bambini crescono regolarmente, allora si può dire che mangiano regolarmente. Nel tempo si ritornerà a mangiare nel modo giusto.

Nella fase successiva, quella dell’adolescenza, i ragazzi tendono a consumare molto cibo, sembra che non smettano mai di mangiare. Anche questa modalità rientra in una sorta di consuetudine, poiché gli adolescenti richiedono un maggior apporto calorico.

I disturbi del comportamento alimentare sono tutte quelle distorsioni mentali che portano a vivere un pessimo rapporto con il cibo, con il peso e con la propria immagine corporea; danneggiano in modo significativo la salute fisica e psicologica.

Le cause sono davvero numerose e soprattutto subdole, spesso si combinano fra loro creando dei grovigli difficili da districare. Occorre sottolineare che questi sono stereotipi e che non vanno necessariamente applicati a tutte le persone. Possiamo trovare:

1) fattori genetici, la trasmissione genetica dei disturbi alimentari si verifica in modi diversi e complessi, dei quali ancora non esiste un quadro del tutto noto.

2) fattori psicologici, ad esempio i soggetti con anoressia nervosa tendono ad avere una personalità perfezionista, meticolosa, tendono a fare le cose al meglio delle loro abilità, seguono le proprie mansioni in modo ossessivo. Sembrano non essere mai soddisfatti del lavoro svolto. Mentre le persone con bulimia nervosa hanno la tendenza ad essere meno conformiste, sono di solito più ribelli. Spesso sono estroverse e socievoli. Un elemento che accomuna le persone con disturbi del comportamento alimentare è la bassa autostima, il scarso valore che si attribuiscono.

3) fattori biologici, alcuni studi hanno evidenziato una anormalità a livello biologico, ad esempio: rallentamento nello svuotamento dello stomaco, il resta nello stomaco più a lungo e la persona si sente sazia per un tempo più prolungato; eventuale deficit del sistema endocrino; lieve danno a livello cerebrale.

4) fattori socio-economici, è riconosciuto che la maggior parte dei disturbi alimentari si verificano in società ad elevato livello socio-economico, mentre nei paesi dove il cibo è scarso, tali disturbi sono piuttosto rari. Il fatto interessante è che le popolazioni emigranti verso paesi industrializzati, sviluppano esse stesse i disturbi alimentari.

5) fattori culturali, nelle società povere c’è la tendenza a considerare l’essere grassi come indice di prosperità, al contrario, in quelle ricche il sovrappeso è visto come poco attraente. La magrezza viene valutata in modo positivo, così come il messaggio che la persona di successo è spesso legato alla magrezza. Ecco il costante bombardamento mediatico che promuove diete fuori da ogni criterio salutistico in vista di una esteriorità malsana.

6) fattori vari, la derisione da parte dei compagni di scuola o degli amici, l’attesa degli esami, le scarse relazioni con il proprio gruppo, difficoltà scolastiche, cambio di residenza e quindi cambio di scuola, tensioni familiar3i, perdita di una persona cara, o del proprio animaletto, maltrattamenti, abusi, ecc.

Nessuno sceglie di avere un disturbo alimentare, queste patologie sono particolari combinazioni di fattori che si verificano in differenti circostanze della vita. Tale disturbo si sviluppa come risposta ad una situazione intollerabile per il soggetto coinvolto, che non riesce a fronteggiare con le usuali strategie e abilità.

Ovviamente ogni situazione è particolare, ogni soggetto ha una sua storia e non è possibile generalizzare; è preferibile non rimproverare e/o punire la persona, è assolutamente necessario affidarsi alle mani esperte dei professionisti, che potranno predisporre un percorso individualizzato.

La sinergia tra la famiglia e gli esperti è fondamentale per riuscire a capire, comprendere e accettare il disagio, con lo scopo di mettere in atto tutti quegli accorgimenti necessari per risolvere la situazione.

 

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