Stalking, un reato punibile dalla legge
Che cos'è e come comportarsi.
Purtroppo è diventato una consuetudine assai spiacevole, ansiogena e pericolosa.
Con il termine “stalking” (letteralmente significa “fare la posta”) viene indicato un comportamento di tipo persecutorio reiterato, posto in essere da un soggetto nei confronti della sua vittima. Lo stalker attua delle condotte oppressive sotto forma di minacce, molestie e atti lesivi continuati e tali da indurre nella persona che li subisce un disagio psicologico e fisico. Egli finisce per condizionare il consueto svolgimento della vita quotidiana della vittima, generando un continuo stato di ansia e paura.
Essendo un fenomeno eterogeneo, non è facile ricostruire il perfetto modello di condotta o il profilo standard dello stalker. Nella maggior parte dei casi tale condotta proviene da uomini, solitamente sono partner o ex partner della vittima, ma il persecutore potrebbe essere anche un collaboratore, un amico, un vicino di casa, un conoscente. Inoltre lo stalker non sempre coincide con soggetti con precedenti penali, oppure affetti da disturbi mentali o dediti all’abuso di sostanze stupefacenti o alcol.
Fra le azioni concrete, più frequentemente denunciate, che il persecutore mette in atto ritroviamo: sorvegliare, inseguire, raccogliere informazioni sulla vittima, seguire i suoi movimenti attraverso appostamenti (sotto casa o sul luogo di lavoro), fare telefonate frequenti e inquietanti, minacciare atti di violenza direttamente sulla vittima o nei confronti di altri suoi familiari. Fa parte dello stalking anche la diffusione di notizie diffamatorie e oltraggiose a carico della vittima.
Affinché la condotta persecutoria sia penalmente rilevante, è necessario che gli atti reiterati dello stalker abbiano un effetto destabilizzante sulla serenità e sull’equilibrio psicologico della vittima.
Che cosa può fare la vittima per difendersi dallo stalker?
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È importante che si diffonda il più possibile il significato di stalking e soprattutto i comportamenti caratteristici dello stalker, in modo da riconoscerli fin dall’inizio.
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E’ importante un rifiuto fermo unico, senza possibilità di replica e possibilmente privo o povero di aggressività o contro-minacce.
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È importante poi rivolgersi a persone specializzate come psicoterapeuti e operatori delle forze dell’ordine per essere sostenuti
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E’ bene conservare tutte le informazioni che si possiedono sul persecutore e tutte le possibili tracce, come lettere, sms, messaggi in segreteria telefonica, mail, etc,.
Iniziative concrete per difendersi dallo stalker:
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Denunciare subito e senza esitazioni i fatti al personale di Polizia; si valuterà se procedere alla richiesta di ammonimento o alla presentazione della querela;
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Evitare qualsiasi contatto con lo stalker. Quando è necessario l’incontro dovrà avvenire solo in presenza di testimoni;
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Attivare una segreteria telefonica (consentirà di conoscere se durante l’assenza sono giunte delle chiamate per verificare la presenza in casa)
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Registrare le telefonate (è importante poter far ascoltare il contenuto esatto ed il tono della conversazione);
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Memorizzare gli sms e conservare le mail, eventuali bigliettini anche anonimi e qualsiasi sia il loro contenuto;
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Annotare tutti gli episodi avvenuti, specificando cosa è successo, quando e dove ed eventuali testimoni;
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Osservare se si è seguiti dallo stalker e se lo stesso viene notato sostare nei pressi della propria abitazione o del posto di lavoro;
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Informare della situazione le persone vicine;
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Non diffondere informazioni personali;
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Tenere sempre a portata di mano un telefono cellulare per poter chiedere aiuto in caso di emergenza (si è verificato che in un caso di stalking la vittima, manifestando paure che potesse trovare ad attenderla nei pressi della propria abitazione il suo ex convivente, ha mantenuto la comunicazione telefonica con la Centrale Operativa della Questura fino a che non è entrata in casa).
[Fonte: http://www.diritto24.ilsole24ore.com/ http://www.guidapsicologi.it/ ]
