Cooking Therapy

Cooking Therapy

Sfornellare per qualcuno è salutare

Nell’ambito della psicologia le strategie di coping servono a fronteggiare le emozioni negative, piuttosto che i conflitti o piccoli problemi legati alla quotidianità. Molti si dedicano all’attività motoria, altri alla meditazione o allo yoga. Sempre più persone invece si immergono nella propria cucina e cominciano a preparare un sacco di cose buone.

Impastare, affettare, sbucciare, diventano operazioni terapeutiche che restituiscono relax e benessere.

Le ricette possono essere svariate, dolci o salate. C’è chi ama preparare il pane o focacce. Piatti elaborati oppure sperimentare sapori assolutamente nuovi se non addirittura fusion.

Il cucinare si trasforma in un’attività immersiva che riguarda numerosi aspetti. Innanzitutto coinvolge i sensi: il contatto con i vari ingredienti, toccarli, sentire le varie consistenze; il sapore, assaggiando; aromi e profumi che solleticano l’olfatto; anche sentire sfrigolare l’olio può dare un senso di soddisfazione.

Tutto questo stimola emozioni positive, sposta l’attenzione nel momento presente, mettendo da parte temporaneamente problemi e paure, magari offre uno spunto di riflessione per affrontarli. Cucinare consente di allenare la senz’altro la manualità, la concentrazione, la memoria. E’ un toccasana per l’autostima e l’umore.

Oltre a preparare qualcosa di buono per se stessi è anche un ottimo regalo per chi abita con noi, familiari, oppure per amici o colleghi con cui ci sentiamo a nostro agio.

Quindi si può parlare di cooking therapy come momento a cui dedicarsi per ritrovare il benessere.

[Immagine: https://www.heartfoundation.org.nz/about-us/news/blogs/cooking-at-home-during-self-isolation ]

         

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