La sindrome del bravo bambino

La sindrome del bravo bambino

Cos’è e come uscirne

Gli psicologi la chiamano sindrome del bravo bambino, riguarda tutte le persone adulte, maschi e femmine, che sistematicamente antepongono i bisogni degli altri ai propri, non per estrema gentilezza ma perché carenti di autostima. O meglio la ricercano attraverso l’approvazione degli altri.

E’ una situazione disfunzionale che ha origine nella prima infanzia. Si crea nelle relazioni con le figure primarie sia in famiglia che a scuola.

Il bambino cerca di fare sempre la cosa giusta per il genitore, l’insegnate, per questo viene lodato e incoraggiato, ma quando manifesta un dissenso o un proprio pensiero viene redarguito. Nella sua mente nasce l’idea che se dice o si comporta in maniera spontanea, seguendo il proprio sentire possono esserci conseguenze dannose. Inoltre si auto-colpevolizza se avverte che l’altro non approva.

Il seme interiore del “bravo bambino” viene continuamente nutrito da amore e apprezzamento esterni. In tal modo però perde tutta la naturalezza. Il bambino si sente quasi in dovere di soddisfare qualunque cosa venga richiesta. Tendono a lavorare duro per mantenere l’amore dei genitori e imparano che un cattivo comportamento incontrerà la loro disapprovazione.

Ecco che una volta cresciuto questo adulto agisce sempre in maniera troppo gentile, servizievole, sorridente, accogliente verso le necessità di chi gli sta intorno. L’approvazione altrui lo fanno sentire accettato, apprezzato, che vale.

Tuttavia il rovescio della medaglia è tutt’altro che positivo, poiché dopo aver soddisfatto le aspettative degli altri non ha più energie per ascoltare se stesso, le sue emozioni, i suoi pensieri, i suoi bisogni.  

L’autostima si impara attraverso gli altri, ma poi è qualcosa che deve emergere da se stessi. La fonte zampillante ed inesauribile di energia, di accettazione, di autostima si trova all’interno di se stessi.

Un percorso di psicoterapia può essere un’ottima soluzione. Facendo un lavoro di esplorazione dentro di sé, la persona può acquisire maggiore consapevolezza. Può scoprire quali sono i propri bisogni, si rende attiva e soprattutto si stacca finalmente dall’approvazione di chi gli sta vicino, continuando comunque a volergli bene. 

 

 

 

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