Comportamenti trasgressivi nell’adolescenza
Accoglienza, dialogo e confronto
Il tumultuoso periodo dell’adolescenza è da sempre caratterizzato da comportamenti trasgressivi e oppositivi. Dalla disobbedienza e dalla bugia si passa ad altre condotte anche pericolose come furti, vandalismo e aggressione fisica.
Dietro questo agire molto spesso si trovano ragazzi e ragazze che non riescono a trovare un posto, prima di tutto in famiglia, poi nella società. Per dimostrare il loro valore, per far sapere che esistono, si lasciano intrappolare in una vita che diventa difficoltosa.
Per aiutarli è necessario ristabilire un po’ di ordine, a partire dall’ambito familiare. La presenza affettiva dei genitori, il loro sostegno, le regole, l’autorevolezza, stabilire e condividere i valori umani essenziali sono elementi basilari.
Il danneggiamento di una proprietà, ma soprattutto l’aggressione fisica o l’autolesionismo spesso sono azioni irreversibili. Occorre quindi imparare cosa sono empatia, rispetto e senso di responsabilità.
Oggi più che mai siamo nell’epoca dell’apparire, del mostrarsi. I dispositivi elettronici sempre al seguito per filmare qualsiasi situazione è un must generale. Però travolti dall’emozione del momento si perde di vista ciò che stiamo facendo, non ci si rende conto delle azioni e delle conseguenze.
Di fronte a tali comportamenti non si può rimanere indifferenti, voltarsi dall’altra parte, sminuire. Occorre aiutare i giovani. Dare loro opportunità di crescita, confronto, coinvolgimento. Farli sentire partecipi della società, offrire un ruolo.
Esistono altre possibilità per avere visibilità, per esprimere se stessi senza bisogno di distruggere e fare violenza. Limitare così il ricorso ad azioni clamorose per mettersi in evidenza, per farsi sentire. Lo sport, l’arte, la scuola, il volontariato, sono ambiti in cui sviluppare il proprio sé.
[Fonte immagine: https://jeffmillerphd.com/developmental-challenges-of-adolescentsteenagers/]