Alexander Fleming
Una vita per la ricerca
Alexander Fleming, scienziato scozzese, vincitore di un Nobel per la medicina, passato alla storia come colui che scoprì il primo antibiotico, la penicillina.
Siamo nel 1928 a livello farmacologico non c’era un gran che per difendersi dalle infezioni batteriche, poteva succedere che un banale graffio cutaneo procurato su un braccio, trascurato, diventasse dimora di numerosi batteri e portassero addirittura all’amputazione dell’arto.
Fleming nacque nel 1881, infanzia e giovinezza trascorsero tranquillamente nella campagna scozzese. Diventò un buon atleta di pallanuoto, fece lavori saltuari come contabile. Poco più che ventenne proseguì gli studi presso la facoltà di medicina giusto perché l’ateneo aveva una squadra di pallanuoto.
Si appassionò alla microbiologia, acquisì dimestichezza con microscopi e provette, diventò assistente dei più celebri professori, concluse il percorso universitario con il massimo dei voti.
Gli anni passarono e Alexander trascorreva la maggior parte del tempo nel suo laboratorio, anche quando la salute non era al massimo. Accadde nell’inverno del 1922 che colpito da un forte raffreddore, decise di elaborare un rimedio che mettesse fine al suo malanno. Prese parte delle secrezioni, le analizzò per vedere che cosa succedeva.
Nei giorni avvenire inavvertitamente mentre trafficava gli cadde una lacrima sulla piastra di coltura. Nel momento non pose attenzione al fatto, ma il dì successivo notò che dove era caduta la lacrima non c’erano più batteri. La sorpresa fu lampante. Nelle lacrime era presente una sostanza, del tutto naturale, con azione antivirale che chiamò lisozima.
Nell’estate del 1928 si verificò un altro evento importante. Prima di recarsi in vacanza con la famiglia, Fleming mise ordine nel laboratorio, ma si dimenticò di sistemare le piastre di colture di batteri. Al ritorno era disperato, credeva di aver mandato in fumo mesi di lavoro, invece notò che su queste piastre si era formata una muffa, la quale aveva distrutto completamente i batteri.
Inutile dire che seguirono giornate di pieno lavoro. La muffa apparteneva al genere Penicillium, da qui denominò la sostanza antibatterica Penicillina.
Alexander presentò lo studio al Medical Research Club di Londra, uno dei circoli più noti e importanti della metropoli britannica. Purtroppo non ottenne l’attenzione sperata. La sua caparbietà lo portò ad approfondire ulteriormente. Nel frattempo conobbe e collaborò con due chimici di Oxford, Howard Walter Florey e Ernst Boris Chain. Insieme crearono un farmaco antibiotico che provarono sull’uomo.
Nel 1941 la penicillina venne somministrata ad un paziente terminale affetto da setticemia. Il farmaco fece effetto e dette ottimi risultati. Durante la Seconda guerra mondiale fu impiegata nei reparti ospedalieri per curare i militari.
Nel 1945 Alexander Fleming e i suoi collaboratori ricevettero il riconoscimento del Nobel.
[Fonte immagine: https://www.sciencehistory.org/ ]