Museo della Figurina
Fra curiosità e storia
Collezionare figurine era uno dei passatempi preferiti da bambini e bambine negli anni ’70 e ‘80.
Spesso gli album venivano distribuiti gratuitamente all’uscita delle scuole con allegato il primo pacchetto di figurine, le altre si compravano in edicola. Dopo la Santa Messa della domenica mattina era una tappa obbligatoria, mettevo da parte gli spiccioli per acquistare al massimo cinque pacchetti.
Era sempre una sorpresa aprire le bustine, attaccarle nei raccoglitori e poi incontrarsi con amici e amiche per scambiare i doppioni. “Cèlo-manca” era il famoso modo di dire quando si scorrevano le figurine per indicare quelle già attaccate o quelle mancanti.
Gli album classici erano dedicati al calcio e agli animali, ogni anno era un appuntamento fisso, atteso con grande trepidazione. A questi si aggiungevano le raccolte legate ai vari cartoni animati, film, serie televisive del momento.
Ricordo Heidi, Candy Candy, Gesù di Nazareth, Sandokan, Barbie, Pinocchio e molti altri ancora.
Negli anni sono state inserite figurine particolari, metallizzate o con colori cangianti. Queste venivano chiamate “rarità”, perché non era per niente facile trovarle. Una figurina rara era scambiata con tre normali. Poi c’erano quelle profumate, se si grattava la superficie veniva fuori un delicato profumo.
Nel 2006 nasce a Modena il Museo della Figurina, pensato da Giuseppe Panini, fondatore dell’omonima azienda. Leggiamo direttamente dal sito: <<Un patrimonio composto da figurine ma anche da materiali antesignani e affini per tecnica e funzione […] che consentono di ripercorrere la storia della figurina e della grafica.>>
Ecco il link per accedere al sito https://www.fmav.org/
[Fonte immagine: https://www.fmav.org/]