Il bruxismo: denti sotto stress!
Durante la notte può capitare di sfregare e digrignare i denti, ma sono atti totalmente involontari.
Si tratta di un fenomeno abbastanza comune e frequente nell’età adulta, ma che è possibile riscontrare anche nell’età pediatrica. Indipendentemente dalla volontà della persona si verifica la chiusura della bocca con un conseguente sfregamento dei denti. Il sonno appare disturbato, la persona si risveglia con un indolenzimento a carico dei muscoli masticatori e dell’articolazione temporo-mandibolare. Ovviamente questa compressione e sfregamento, possono essere la causa un progressivo deterioramento dei denti.
Sulle possibili cause sono state fatte delle ipotesi, ma non c’è ancora niente di definito. Gli esperti ipotizzano che ci possano essere diversi fattori: a livello locale, riguarda la presenza di alterazioni della struttura superficiale dei denti oppure processi di tipo infiammatorio a carico delle gengive. Fattori a livello sistemico, in cui può essere coinvolto l’apparato endocrino, oppure possono essere presenti fenomeni allergici o parassiti intestinali. Infine ci possono essere fattori psicologici o condizioni stressanti. Non è da escludere una predisposizione genetica.
Il bruxismo non è un movimento funzionale come la masticazione, e nel tempo può avere delle conseguenze negative: incremento della sensibilità dei denti, modifica della dentatura dovuta all’azione di limatura, favorisce l’usura dentinale, progressivo danneggiamento dell’osso alveolare e probabile scollamento delle gengive, la muscolatura e l’articolazione continuamente sollecitate possono dare origine a dolori e affaticamento.
Se il bruxismo si verifica di giorno, è più facile da debellare, poiché occorre mettere più attenzione nel momento in cui si verifica e controllarsi per evitare di digrignare i denti. Ovviamente durante la notte è più difficile. Uno dei rimedi più diffusi è il ricorso al “bite”, un dispositivo che viene inserito nell’arcata dentaria superiore e che contribuisce a ridurre i danni, in quanto impedisce il contatto fra i denti. Inoltre è ottimale per ridurre le tensioni muscolari della mandibola e del collo. Il bite deve essere predisposto su misura per ogni persona. A livello farmacologico, ad oggi, non esistono trattamenti contro il bruxismo.
Importante è valutare le cause scatenanti, magari la persona attraversa un periodo particolarmente stressante, quindi durante la notte non riesce a rilassarsi e ad avere un sonno riposante, le tensioni si possono ripercuotere anche a livello della bocca. In questo caso si deve intervenire sugli eventi stressanti oltre che pensare all’uso del bite.
E’ necessario consultare il proprio medico e il proprio odontoiatra per avere una valutazione del caso e ottenere informazioni per affrontare e risolvere il problema.