Apriamo quei cassetti

Apriamo quei cassetti

e liberiamo i nostri desideri

<<I sogni son desideri  Chiusi in fondo al cuor. Nel sonno ci sembran veri  E tutto ci parla d'amor
Se credi chissà che un giorno  Non giunga la felicità.  Non disperare nel presente,  Ma credi fermamente
E il sogno realtà diverrà
.>>  E’ la celeberrima canzone di Cenerentola che ci parla dei desideri, di quello che abbiamo in fondo all’anima e che vorremmo si realizzasse.

Metaforicamente i desideri li teniamo chiusi nel cassetto e aspettiamo l’occasione giusta per tirarli fuori. Ma spesso restano lì, uno sopra l’altro. La polvere li ricopre. Il tempo li fa sbiadire. E alla fine rimane soltanto il rammarico di non averli realizzati.

“Desiderare” significa cercare qualcosa che ancora non siamo o non abbiamo. “Desiderare” invita all’azione, al mettersi in moto per consentire ai nostri sogni di diventare realtà. Occorre assumere un atteggiamento assertivo, di volontà e responsabilità. “Desiderare” vuol dire essere vivi. Nessuna persona può far avverare un nostro desiderio. Noi siamo gli artefici.

Ecco un bellissimo contributo del maestro Gianni Rodari nella sua opera Il Libro dei Perché.

<<I desideri sono come sproni che ci si ficcano nei fianchi e ci mandano avanti: fin che desideriamo qualcosa siamo vivi, abbiamo voglia di muoverci e di fare, cioè di vivere. Soltanto i sassi non desiderano nulla: vogliono solo restare sassi, e non sanno neanche di volerlo.>>

Alcuni libri per approfondire l’argomento:

Il Mondo dei Desideri. 101 progetti di libertà. Di Igor Sibaldi

L’Arte dei Desideri. Di Igor Silbaldi

 

 

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