Giornata Internazionale della Donna
La lotta per la conquista del rispetto
Il rispetto è il fondamentale valore esistenziale per eccellenza della persona che non avrebbe bisogno di lotte per ottenerlo. Ma a quanto pare in alcune situazioni bisogna lottare e sgomitare per vederlo riconosciuto.
Nonostante sia stata una figura basilare e importantissima in tutta la storia, la donna entra sulla scena sociale, culturale e politica a partire dalla fine del Settecento.
Nel 1791, Olympe De Gouces, scrittrice francese, afferma il diritto alla piena partecipazione delle donne alle cariche e funzioni politiche, nonché agli impieghi pubblici. L’anno successivo, Mary Wollstonecraft, esponente del partito radicale inglese, scrive “Rivendicazione dei diritti della donna”, considerato il primo testo femminista. Lei incoraggia le donne ad agire.
Nell’Ottocento, soprattutto nel mondo anglosassone, la battaglia per l’uguaglianza uomo-donna, intesa sia a livello giuridico, sia come diritto all’indipendenza economica e culturale, riprende ad opera di John Stuart Mill, filosofo e economista britannico.
Negli anni avvenire sorgono associazioni e movimenti femministi, alcuni dei quali si battono per il riconoscimento del diritto di voto alle donne. Lotte per accedere a tutti i lavori e cariche pubbliche. Si richiede l’uguaglianza, l’accesso all’istruzione, alla libera scelta di maternità, al divorzio, all’indipendenza economica.
Un’importante pietra miliare è stata fissata il 10 dicembre 1948 con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. L’articolo 1 afferma che tutti gli esseri umani sono uguali. L’articolo 2 riconosce il valore universale di una vita libera da discriminazioni.
Ma affinché possa accadere tutto questo è necessaria una profonda trasformazione della società, un’apertura del cuore e della mente.
La Giornata Internazionale della Donna ci deve ricordare le numerose battaglie che le donne hanno dovuto affrontare per vedere riconosciuti diritti e rispetto.
