La pallavolo appassiona sempre di più il popolo degli sportivi, è una disciplina attiva, avvincente e coinvolgente.

La pallavolo appassiona sempre di più il popolo degli sportivi, è una disciplina attiva, avvincente e coinvolgente.

Squadre, tornei, campionati, si sono moltiplicati nel tempo, catturando l'attenzione di tutti.

Agilità, prontezza di riflessi, capacità di concentrazione, destrezza nei movimenti, spirito di squadra, cooperazione, sono le qualità necessarie per gli atleti del volleyball, e si ottengono con un costante allenamento.

La pallavolo, così come la conosciamo oggi, nasce nel lontano 1895 grazie all’ingegno e all’impegno di William Morgan, istruttore di educazione fisica e direttore dalla YMCA nel Massachusset. Ma la sua diffusione si deve ad Alfred H. Halstead, istruttore sportivo, nel 1938 uniforma la disciplina; infatti fino a quell’anno i modi di giocare erano diversi in Oriente e in Occidente.

Questa disciplina sportiva prende sempre più spazio, soprattutto fra i giovani e nelle scuole, ecco che nel 1946 nasce la Federazione Italiana di Pallavolo, che gestisce e organizza gli incontri sul territorio nazionale; mentre l’anno successivo viene creata la Federazione Internazionale. Nel 1957 la pallavolo entra a far parte dei Giochi Olimpici.

Gli incontri vengono disputati da due squadre, composte da sei giocatori. La partita è divisa in cinque set, vince la squadra che ne conquista tre. I set vengono vinti dalla prima squadra che raggiunge i 25 punti. E’ possibile che si verifichi il caso che le due squadre arrivino al punteggio di 2 set pari, il quinto viene chiamato tie-break e viene giocato ai 15 punti.

Il campo di gioco è suddiviso in due zone: quella d’attacco, che va dalla rete alla linea dei tre metri; quella di difesa che va dalla linea dei tre metri al fondo campo.

La rotazione dei giocatori per il turno al servizio, fa in modo che ogni giocatore occupi una determinata zona del campo: tre atleti saranno nella zona vicina alla rete, gli altri tre nella zona fondo campo. La squadra che inizia con il possesso di palla viene chiamata “squadra al servizio”, invece l’altra è chiamata “squadra in ricezione”.

All’interno del team ci sono vari ruoli: a) Palleggiatore o Alzatore; b) Centrale; c) Schiacciatore-laterale; d) Schiacciatore-opposto; e) Libero.

Il giocatore della squadra al servizio, con la battuta, dà inizio all’incontro, la palla deve oltrepassare la rete e raggiungere la squadra in ricezione, l’azione continua finché la palla non tocco il campo. Il team che vince un’azione di gioco conquista un punto, se questo è assegnato alla squadra già al servizio, essa continua a servire, viceversa se è assegnato alla squadra in ricezione, questa conquista anche il diritto di battuta.

Nel gioco della pallavolo ci sono delle azioni specifiche, chiamate fondamentali, che devono essere conosciute da tutti i giocatori. 1) Il palleggio, è il passaggio della palla da un giocatore all’altro; ogni atleta non può toccare la palla due volte consecutive, quindi ha bisogno appoggiarla ad un compagno. 2) Il bagher, è il modo di ricevere e respingere la palla con la parte interne delle braccia unite. L’uso del bagher è legato alla ricezione della battuta, alla difesa e in qualsiasi altro tocco della palla, quando questa si trova in un punto troppo basso per essere palleggiata o schiacciata. 3) L’attacco, è l’azione utilizzata per inviare il pallone nel campo avversario cercando di ottenere un punto. Qui troviamo la schiacciata, il pallonetto e la smorzata. 4) Il muro, è l’azione per arrestare il colpo avversario; può essere effettuato da un singolo giocatore oppure anche da due o tre. 5) Il servizio, o battuta, è l’azione che mette in gioco la palla, indirizzandola nel campo avversario; può essere effettuata i modi diversi: “al salto”, “dall’alto” o “dal basso”.

Per ulteriori info visita:   http://www.federvolley.it/      http://www.legavolley.it/          http://www.pallavolo.it/

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