La celiachia: intolleranza al glutine
L'unica terapia efficace è una dieta rigorosa senza glutine.
Il glutine è la proteina presente nei cereali: frumento, avena, segale, farro, orzo, grano. Ovviamente dovranno essere eliminati tutti quegli alimenti che contengono questa sostanza proteica: pane, pasta, biscotti, pizza. Occorre essere particolarmente minuziosi, ossia togliere anche le più piccole tracce di glutine dal piatto.
I sintomi dell’intolleranza sono: diarrea, vomito, irritabilità, addome gonfio, debolezza muscolare, dolori ossei, alterazioni cutanee, mancanza di appetito, deficit dell’accrescimento sia a livello di statura che di peso, ritardo dello sviluppo puberale, anemia.
La diagnosi viene effettuata con esami specifici.
In passato, questo disturbo era considerato una condizione patologica propria dell’infanzia, ma studi e ricerche sempre più approfondite, hanno accertato che può verificarsi anche negli adulti. Oggi sappiamo che non si nasce celiaci, bensì con una predisposizione genetica alla celiachia, quindi una condizione che potrà svilupparsi a qualsiasi età e in concomitanza di eco-fattori tali da scatenarne l’insorgenza, quali: lo stress, le infezioni, la gravidanza e altri fattori che al momento non sono ancora conosciuti.
Ad oggi se ne riconoscono tre forme cliniche: 1) forma tipica: ha un esordio precoce, dopo lo svezzamento e ha come sintomi diarrea e arresto della crescita; 2) forma atipica: si presenta tardivamente con una sintomatologia che non interessa l’apparato intestinale, ad esempio l’anemia; 3) forma silente: caratterizzata da un’assenza dei sintomi eclatanti; 4) forma latente: viene rilevata attraverso una biopsia del tessuto intestinale.
Come sempre, per una diagnosi precoce, occorre favorire l’informazione e l’educazione alimentare e sanitaria; per prevenire le complicanze e monitorare le patologie associate è necessario definire i test diagnostici e di controllo.
Nel 1979 nasce AIC – Associazione Italiana Celiachia, la cui mission è:
di permettere alle persone affette da celiachia di vivere la propria esistenza in modo sereno e consapevole,
di sollecitare l’attenzione sociale nei confronti di chi viene considerato “diverso” in ragione di una condizione personale,
di diffondere una corretta e ampia conoscenza della celiachia nella società,
di sensibilizzare tutte le istituzioni per garantire i diritti dei celiaci,
di informare e formare i professionisti della medicina sulle possibilità diagnostiche e terapeutiche,
di promuovere e sostenere la ricerca scientifica.
Per approndimenti: http://www.celiachia.it/
[Fonte: le informazioni sono tratte dal sito sopra citato.]