La resistenza
Qualità motoria nello sport
Fra le varie qualità motorie troviamo la resistenza, che può essere tradotta come “capacità di resistere alla stanchezza”.
Lo sanno bene atleti e sportivi. Per raggiungere performance soddisfacenti non basta la buona volontà, occorre un allenamento calibrato e progressivo. Oltre ad un’alimentazione equilibrata e un buono stato di salute generale.
Affinché si possa raggiungere una discreta resistenza, si deve avere una buona funzionalità di tutti i vari apparati.
Durante una gara o in fase di allenamento, i muscoli hanno bisogno di maggiore apporto di energia, sangue e ossigeno, quindi i sistemi cardiocircolatorio e respiratorio devono lavorare perfettamente in sincronia. Stessa cosa vale per il metabolismo e l’apparato ormonale. Adattamento anche a livello psichico.
E’ possibile distinguere due tipi di resistenza: a) generale, b) specifica. La prima è una resistenza di base, ossia la capacità di allontanare e sopportare il più possibile la fatica indipendentemente dall’attività motoria svolta. La seconda invece si riferisce alla resistenza sviluppata per uno sport specifico. Nuoto, basket, pallavolo, calcio, sci, ogni attività ha una specifica resistenza.
E’ altresì importante riconoscere i segnali che il corpo invia quando si raggiunge la soglia di fatica, cioè quando non ce la fa a sopportare il lavoro. Aumento dei battiti cardiaci, la respirazione diventa affannosa, si sente dolore o effetto pinzatura a fegato e milza. Si avverte senso di nausea, vomito, giramenti di testa, annebbiamento della vista. A questi segnali occorre fermarsi e recuperare.
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