Perdonare, un gesto difficile
Ma utile, soprattutto per se stessi
Quando si parla di perdono significa che a monte c’è stato un episodio che ha portato scompiglio nella vita di una persona. Il fatto può essere più o meno grave, per questo non è possibile generalizzare. Ogni caso è separato.
Una volta passata la tempesta emotiva, è necessario prendersi del tempo. Occorre rielaborare e metabolizzare l’accaduto, fare un’analisi della situazione e capire le responsabilità dei soggetti coinvolti.
Perdonare non significa “metterci una pietra sopra”, come se non fosse successo niente. Sarebbe un atteggiamento pericoloso, poiché spegnerebbe il fuoco visibile della rabbia, ma lascerebbe un latente filo di brace pronto ad incendiarsi di nuovo. Neanche la vendetta è utile per liberarsi dal dolore.
La cosa migliore da fare è concentrarsi su se stessi, sulle proprie emozioni. Cercare di far luce sull’episodio. Possiamo parlarne con le persone più vicine oppure ricorrere al sostegno di un professionista.
Probabilmente da questa situazione è possibile trarre qualche insegnamento. Può aiutare ad aprire gli occhi sul proprio modo di fare e su come ci relazioniamo con gli altri.
Il perdono è un processo difficile, permette di sviluppare comprensione e accettazione. Consente di crescere nonostante la sofferenza.
Tuttavia, per alcune azioni, il perdono è davvero duro da mettere in pratica.
[Fonte testo: Massimiliano Briganti, educatore professionale.]
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