Gestalt: la terapia della forma.
Letteralmente significa 'forma, struttura organizzata', è il nome di una tecnica del benessere, ideata da Fritz Perls.
L’approccio della Gestalt è volto ad una più ampia conoscenza dell’essere umano, che lo porta ad affrontare e risolvere varie forme di sofferenza. La Gestalt non analizza e non spiega, bensì cerca di far comprendere gli eventi della vita; fa riferimento all’esistenza toltale della persona e non si sofferma sui sintomi.
Ognuno organizza le differenti esperienze in “gestalt”, in strutture ben precise che restano impresse nella mente. Sperimentiamo continuamente sia il nostro mondo interiore, che quello esteriore, rappresentano il ritmo della vita, fatta di contatto e di introspezione. Il benessere è situato nell’equilibrio armonico di questa oscillazione. Rimanere ancorati ad un aspetto, ridurre il tutto a una sola dimensione o prendersi cura di una parte a discapito dell’altra, vuol dire perdere la visione d’insieme. Per questo, cambiare “forma”, passare da una gestalt all’altra, permette al nostro universo di evolversi.
La persona è in costante relazione con l’ambiente attraverso il pensiero, il linguaggio, l’azione, l’ascolto e i vari sensi. Le esperienze del passato rimaste in sospeso o alle quali si rimane emotivamente ancorati, vengono riproposte nel presente, con la possibilità di sperimentare nuovi modi di essere; si diventa più responsabili delle proprie azioni.
Dalle esperienze vissute vengono selezionati dei frammenti a cui diamo una forma, e in base all’interesse, vengono collocate in primo piano oppure sullo sfondo. Il percorso della Gestalt consiste proprio nel portare sullo sfondo quegli accadimenti o pensieri troppo dominanti che impediscono di vivere il presente per quello che è. Portando a termine l’esperienza emotiva non completamente metabolizzata, la persona riesce ad alleggerirsi del sovraccarico emotivo che la blocca e le impedisce di vivere il momento presente.
Gli eventi o le emozioni vissute fino in fondo si trasformano in consapevolezza dando quella spinta evolutiva che si può tradurre in un nuovo incontro sereno e creativo con se stessi e con l’ambiente circostante. La Gestalt diventa una possibilità di ritrovare il vero sé; l’accettazione di quello che siamo, con tutte le diverse caratteristiche, ha come conseguenza l’evoluzione.
Questo approccio favorisce l’integrazione tra i due emisferi cerebrali. Sappiamo che il sinistro presiede alle funzioni del linguaggio verbale, dell’analisi, della logica, della razionalità; il destro invece è collegato alle funzioni analogiche, intuitive, creative e ricettive. La Gestalt dà maggiore importanza all’emisfero destro, obiettivo è di raggiungere una buona armonia tra i due.
I bisogni e i desideri vengono soddisfatti in modo più semplice se non restano ingabbiati nei pensieri del passato. La Gestalt invita ad ascoltare le personali sensazioni, a trasformarle in consapevolezza. Dopo aver preso coscienza del bisogno o del desiderio, inizia la fase di mobilitazione delle energie necessarie per creare strategie utili per soddisfarli. Viene messa in atto la progettualità; a questo punto si entra in contatto con il bisogno emerso e si gode della sua realizzazione. Una volta vissuto e soddisfatto si crea un fisiologico distacco, che lascia il posto alla comparsa di un nuovo bisogno o desiderio.
Vediamo alcuni strumenti di cui la Gestalt fa uso:
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QUI E ORA: stare nel presente, essere disposti ad assumersi la responsabilità delle azioni che mettiamo in atto nel momento attuale.
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REALTA’: fa riferimento al vivere concreto, evita le astrazioni e le fantasie.
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UNICITA’: ciascun essere umano è unico e irripetibile, non è riconducibile a modelli generalizzati.
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SCELTA: la persona ha la possibilità e la responsabilità di scegliere oltre ogni schema o condizionamento, la rigidità limita l’infinita gamma delle opportunità.
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CONSAPEVOLEZZA: diventare più consapevoli del proprio sé, permette di dare luce ai blocchi che non riescono a far vivere liberamente; significa focalizzare l’attenzione sulle nostre esperienze, spesso preferiamo evitarle o non vogliamo riconoscerle come proprie.
Perls suggerisce due domande da farci, semplici e chiarificatrici: come stai ora? Cosa provi in questo momento? Rispondere richiede: concentrazione, sincerità, spontaneità, immediatezza. In questo modo rimaniamo radicati nel presente e ci prendiamo cura di noi stessi.