Carnevale? Una ventata di allegria!
Ma non tutti lo amano
Nell’immaginario collettivo il Carnevale evoca feste, maschere, musica, danze, mari di coriandoli e fiumi di stelle filanti. In numerose città e paesi si organizzano sfilate di carri e lunghe nottate di festeggiamenti.
Una festa amata in particolar modo dai bambini perché possono indossare maschere coloratissime, fare piccoli scherzi divertenti e divertirsi. Anche una buona parte degli adulti si lascia travolgere volentieri dall’euforia del carnevale.
Invece non dimentichiamo che c’è anche chi non ama proprio il fragore carnevalesco.
Il carnevale simboleggia la goliardia, l’allegria, la spensieratezza. Stimola la fantasia e la creatività. E’ un invito a lasciarsi andare, almeno per queste giornate.
Chissà potrebbe essere l’occasione per togliere la maschera che siamo abituati a portare quotidianamente e indossarne un’altra. Magari proprio l’opposto di ciò che siamo. E’ l’opportunità per uscire da quegli schemi che ci ingabbiano, dalla routine che ci soffoca, ma di cui forse, purtroppo, non possiamo fare a meno.
Il carnevale ci offre la scusa per tornare bambini, per ritrovare la leggerezza di un tempo. Impariamo a non prenderci troppo sul serio. Magari scopriamo, con sorpresa, che siamo ancora capaci di meravigliarci.
I festeggiamenti carnevaleschi ci mettono di fronte alla paura del giudizio da parte degli altri, ma anche e soprattutto di se stessi. Il nostro censore interiore è sempre pronto a puntare il dito e a rimproverarci.
Giocare, divertirsi, lasciarsi andare, ridere.
[Fonte testo: Massimiliano Briganti, educatore professionale]
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