La sorpresa è sempre un mistero
Piace o destabilizza
La sorpresa è annoverata fra le cosiddette emozioni primarie e coinvolgono tutti gli esseri umani indistintamente. E’ suscitata da qualcosa che non ci aspettiamo o che non conosciamo. Sorprendersi vuol dire anche vivere un’esperienza nuova, non programmata.
Fra le emozioni è la più fugace e ha una durata brevissima.
I bambini adorano le sorprese. Per loro la sorpresa rappresenta uno degli aspetti più magici della vita. L’infanzia è il periodo in cui, in maniera molto naturale, si è più propensi e aperti al nuovo, alla scoperta. I ragazzi amano andare alla scoperta di luoghi misteriosi e mete inesplorate.
Pensiamo al Natale, i bambini sono elettrizzati soltanto a vedere i regali depositati sotto l’albero. Per poi scatenarsi nella loro apertura. Oppure quando il genitore torna a casa con un misterioso e colorato pacchetto da scartare. Che dire delle uova di Pasqua. L’attrazione maggiore è rivolta più al contenuto che al cioccolato stesso.
Invece gli adulti, come affrontano le sorprese?
Alcuni ne sono ancora affascinati. Amano stupirsi, riescono a mantenere viva e inalterata la capacità di sorprendersi. Hanno una spiccata predisposizione alla curiosità, alla scoperta, alla ricerca di novità. L’apertura di un pacchetto, un diversivo nella solita giornata, sono capaci di suscitare eccitazione e batticuore.
Mentre altri temono molto la sorpresa. E’ un elemento destabilizzante, che non possono controllare e che può generare una certa dose di ansia. Tendenzialmente sono persone timide e riservate. Sono coloro che amano programmare giornate, viaggi o qualsiasi attività, e che anche il minimo imprevisto le disorienta.
Crescendo si perde molto della giocosità e della leggerezza dell’infanzia. Aspetti che, in piccole quantità, andrebbero riconquistati per ritrovare un po’ di benessere e serenità.
[Fonte testo: Massimiliano Briganti, educatore professionale]
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