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La personale percezione del tempo
La nozione di “tempo” nasce dalla necessità dell’uomo di ordinare le esperienze in una data sequenza. Nella preistoria il tempo era calcolato tenendo d’occhio il moto del sole e della luna. Molti secoli dopo abbiamo la scansione del tempo in secondi, minuti e ore. Giorni, mesi e anni. E poi i calendari, gli orologi.
Sono stati coniati anche tanti modi di dire: Il tempo è denaro. Non bisogna perdere tempo. Chi ha tempo non chieda tempo. Il tempo guarisce le ferite. Ognuno ha il proprio tempo. Non c’è più tempo. E molti altri.
Qual è il personale rapporto con il tempo? C’è chi per abitudine, lavoro o motivi organizzativi, guarda spesso l’orologio. Invece ci sono persone che non lo indossano affatto.
Spesso quando ci dedichiamo a qualcosa che ci piace, perdiamo la cognizione del tempo. Siamo talmente coinvolti nella situazione che stiamo vivendo che non interessa altro. Basta osservare i bambini quando giocano, sono concentrati e non hanno bisogno di niente. Al contrario quando stiamo facendo qualcosa che proprio non ci piace, lo scorrere del tempo è percepito molto lentamente.
Si dice anche che “il tempo è un bravo dottore perché è in grado di guarire le ferite”. Soprattutto quelle dell’anima. In questo caso è l’IO che ha bisogno di elaborare un episodio accaduto (la fine di una storia, un litigio, un lutto, ecc.) e non è il “tempo” in sé che interviene.
Il tempo è diverso da persona a persona. Ognuno ha il proprio tempo nel fare le cose. C’è chi è più lento, chi invece è velocissimo. E chi è spesso fuori tempo o fuori dal tempo.
<<Il saggio trionfa del tempo perché ne trasforma il valore da quantitativo a qualitativo. Pensa sempre alla qualità della vita, non alla sua quantità. E’ la qualità, non la grandezza a porre la felicità della vita nella migliore condizione. Non è la durata che conta, ma l’uso che ne fai.>>
<<Non abbiamo poco tempo, ma ne abbiamo perduto molto. Abbastanza lunga è la vita e data con larghezza per la realizzazione delle cose più grandi, se fosse tutta messa bene a frutto; ma quando si perde nella dissipazione e nell’inerzia, quando non si spende per nulla di buono, costretti dall’ultima necessità ci accorgiamo che è passata senza averne avvertito il passare.>>
<<Ci vuole tutta una vita per imparare a vivere.>>
<<Nessuno ti renderà gli anni, nessuno ti restituirà a te stesso. Andrà il tempo della vita per la via intrapresa e non tornerà indietro né arresterà il suo corso; non farà rumore; scorrerà in silenzio; correrà come è partito dal primo giorno, non farà mai fermate, mai soste.>>
[Fonte testo: le citazioni sono tratte da La brevità della vita. Seneca]
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