Bambini digitali: l'infanzia e le nuove tecnologie
Le ricerche realizzate dagli studiosi per interrogarsi su quanto possano essere importanti gli strumenti tecnologici nell'infanzia, hanno portato risultati interessanti.
I bambini di 5/6 anni conoscono benissimo il computer, lo sanno descrivere e riprodurre in tutte le sue parti; emerge però una differenza tra i generi: mentre i bambini utilizzano il computer solo per giocare, le bambine lo usano per scrivere, disegnare e stampare immagini, dimostrando quindi un approccio più creativo e pratico.
I computer, internet, i videogiochi, hanno sostituito l’interesse per i vecchi strumenti del tempo libero (libri, fumetti e televisione). Non molto tempo fa i genitori si chiedevano quante ore di TV possono andare bene, oggi si pongono la stessa domanda riguardo l’uso del PC e di internet.
L’opinione in merito si divide a metà: c’è chi vede le nuove tecnologie come un pericolo, altri invece come opportunità.
Il computer è stato accusato di inibire lo sviluppo delle capacità sociali, di favorire l’isolamento e di scoraggiare i giochi creativi, fornendo ai bambini una visione distorta del mondo. L’uso delle tecnologie moderne può trasformarsi in strumento che induce dipendenza: i piccoli giocatori testano lo loro abilità e ricevono forti gratificazioni solo a livello virtuale. La causa della dipendenza può risiedere in difficoltà emotive, sociali o psicologiche.
Altri vedono addirittura un potere terapeutico dei PC. Per alcuni bambini con disordini cognitivi o disturbi nella sfera percettiva e motoria è stato dimostrato che giocando con il computer trovano una nuova modalità per eliminare temporaneamente tensioni e stress senza essere distruttivi. Nelle sedute di psicoterapia il computer e i videogiochi vengono utilizzati come strumento per sviluppare la relazione terapeutica, in quanto incrementa la motivazione, la cooperazione e fornisce elementi utili nell’osservare il comportamento.
Un’ulteriore opinione e suggerimento è di applicare ai giochi elettronici alcune modifiche per introdurvi elementi di tipo educativo. In questo modo l’uso del PC assumerebbe una valenza più formativa e didattica; dando così un importante contributo allo sviluppo intellettuale del bambino.
I computer con le L.I.M. (Lavagna Interattiva Multimediale) sono stati introdotti e proposti in molte classi delle scuole primarie e secondarie di tutta Italia come una tra le tante attività possibili, come era già accaduto in precedenza con altre tecnologie (videoregistratore, telecamera, lettore CD, ecc.). Gli insegnanti solitamente illustrano le diverse parti, mostrano i vari usi e permettono agli alunni di sperimentare.
Le nuove tecnologie possono essere proposte nel mondo dell’infanzia con finalità educative, per cui i bambini vengono stimolati ad avvicinarsi per conoscerle. Il ruolo fondamentale dell’adulto è quello di gestirne l’uso, tempi e modalità.
[Fonte di queste informazioni: Psicologia Contemporanea]