Alimentazione e psicologia
SEI UN TIPO DOLCE O SALATO ?
Mentre il comportamento alimentare degli animali è sostanzialmente rigido e stereotipato, quello umano si presenta come il regno della massima diversificazione e creatività, per la gioia dei buongustai e dei cuochi.
Ebbene, dati questi ampi, anche se non illimitati margini di libertà dalle imposizioni nutrizionali della biologia, proviamo a chiederci: è possibile che le nostre scelte di gusto, ovvero i nostri peccati di gola, riflettano in qualche modo la nostra psicologia individuale, il nostro stile di vita, il tipo di organizzazione della nostra personalità?
L’apprezzamento per il dolce può essere associato al fatto che tale gusto è in genere presente in alimenti ad alto potere energetico e nutritivo, mentre quello per il salato può favorire l’assunzione di sodio e altri minerali. Il rifiuto per l’amaro può invece essere collegato al fatto che tale gusto è tipico di molte sostanze tossiche.
E’ indubbio tuttavia che, almeno a livello di connotazioni simboliche i vari gusti sembrano evocare contesti emozionali abbastanza diversificati, come risulta dalle metafore linguistiche associate: il dolce è tenero e infantile, il piccante è stimolante e attivante, il salato e l’acido danno una sensazione forte, che si estende anche nell’ambito dell’aggressività, l’amaro è adulto, associandosi a spunti depressivi ed espiatori.
L’obiettivo principale dello studio è stato quello di verificare le differenze tra persone con propensione al dolce e persone con propensione al salato, da un campione iniziale di circa 300 intervistati sono state selezionate, in base alle risposte ad una domanda “filtro”, che chiedeva di esprimere la propria preferenza per i cibi dolci oppure salati, 200 soggetti, metà dei quali classificabili come “dolci” e metà come “salati” equamente distribuiti per sesso e per fasce d’età.
Al fine di ottenere una classificazione dei soggetti nei gruppi su una base più oggettiva, cioè non fondata soltanto sulla semplice risposta alla domanda diretta, si è adottato il procedimento seguente. Agli intervistati è stato chiesto di indicare quali fra una serie di 12 tipi di alimenti avrebbero preferito per fare uno spuntino “fuori pasto”.
In sintesi, i dati della ricerca consentono dunque di affermare che l’orientamento verso il gusto dolce oppure salato sembra associarsi a tratti di personalità ed a stili di vita abbastanza differenziati.
Chi preferisce il salato si caratterizza per maggiore energia, assertività, dinamismo, estroversione, intraprendenza; sembra avere un atteggiamento più razionale-funzionale con l’alimentazione e ricerca un edonismo orale centrato sull’apporto di stimolazioni forti, pungenti, decise, vivaci; sembra inoltre esibire uno stile razionale i cui tratti salienti sono costituiti da decisione, sicurezza di sé, autonomia, franchezza talvolta brusca.
Per contro, chi preferisce il dolce mostra più spesso codici di tipo femminile, improntati all’affiliazione, alla dipendenza, alla ricerca di un contesto caldo e protettivo, con una certa tendenza all’introversione, al ripiegamento su di sé, alla ricerca di rapporti consolatori; l’alimentazione è maggiormente caricata di valenze emozionali e l’edonismo orale è costituito da sensazioni intense, ma tranquille, calde, avvolgenti, spesso con una connotazione di trasgressione e regressione infantile.
[Fonte di queste informazioni: PSICOLOGIA CONTEMPORANEA]