Balbuzie: quando le parole escono con difficoltà
All'origine tante concause
La balbuzie viene definito come: <<Un disordine nel ritmo della parola, nel quale il paziente sa con precisione ciò che vorrebbe dire, ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di involontari arresti, ripetizioni o prolungamenti del suono.>>
All’origine sono riscontrabili numerosi fattori: alterazioni di tipo organico o funzionale del sistema nervoso oppure conflitti emotivi, difficoltà nell’elaborazione degli stimoli affettivi.
La caratteristica peculiare della balbuzie è proprio la difficoltà di iniziare il discorso oppure l’interruzione della parola.
Secondo i ricercatori l’età in cui può comparire questo disturbo è l’infanzia, dai tre ai sette anni. Rari i casi in età adulta, spesso a causa di un evento traumatico. Mentre l’ereditarietà non è ancora stata confermata in maniera esaustiva.
Inoltre nelle loro interviste hanno rilevato ci sono delle situazioni particolarmente stressanti nelle quali la balbuzie si manifesta con maggiore incidenza. Ad esempio: presentarsi a qualcuno, telefonare, parlare con estranei o con figure ritenute “autoritarie”, come insegnante, medico, capoufficio, ecc.
L’approccio terapeutico comprende:
Tecniche logopediche, intervengono sulla respirazione, la ripetizione sillabica e la riorganizzazione del linguaggio. Vengono proposti degli esercizi specifici al fine di sollecitare i movimenti articolatori dell’atto fonatorio. Si svolge una sorta di ri-educazione dell’atto respiratorio, del ritmo della fonazione e l’impostazione della voce.
Tecniche psicologiche, si pongono l’obiettivo di ridurre il sovraccarico emotivo, di sostenere e rafforzare psicologicamente la persona. Anche attraverso tecniche di rilassamento e riduzione dello stress.
[Fonte testo: Periodico bimestrale Psicologia Contemporanea]
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