Bambini e timidezza

Bambini e timidezza

Usare attenzione, delicatezza e accoglienza.

Tutti conosciamo questo sentimento. Molti lo hanno sperimentato e superato, alcuni stanno vivendo una vita “timida” o hanno avuto modo di vedere bambini timidi. In una società come quella di oggi, dove l’aggressività, la competizione, la sfrontatezza sembrano essere i “must” della persona vincente, per i timidi non c’è posto.

I bambini timidi arrossiscono facilmente, si nascondono dietro i genitori, preferiscono giocare da soli o con pochi compagni, non amano parlare o leggere davanti alle persone, spesso le parole sembrano strozzarsi in gola, i movimenti sono maldestri, appaiono sempre fuori tempo, sono timorosi anche nel gioco.

Timidi non si nasce, si diventa. Alla base della timidezza ci possono essere vari elementi. Senso di inferiorità, insicurezza, timore del giudizio e delle critiche altrui, iperprotezione, eccesso di autorità, derisioni o umiliazioni. Esperienze vissute già durante l’infanzia.

Per aiutarli è opportuno rassicurarli, rafforzare lo loro autostima, mettere in evidenza le qualità e accettare i limiti. In questo modo compiono un percorso graduale e sicuro, che consentirà di migliorare il loro benessere. Spesso i bambini timidi sono dotati di sensibilità, intuito, capacità introspettive, se supportati dalla famiglia riusciranno a conquistare maggiore fiducia in se stessi.

La timidezza non è biologica, ma inconsapevolmente i genitori la possono trasmettere con quella che viene definita “educazione implicita”.

L’ambiente familiare risente delle caratteristiche genitoriali. Se uno dei due genitori, o entrambi, sono timorosi, timidi e schivi nelle relazioni sociali, tenderanno a trasmettere queste stesse caratteristiche nella vita dei figli. Quest’ultimi potranno sviluppare i medesimi comportamenti oppure risultare completamente diversi, addirittura opposti.

In tal caso dovranno essere prima i genitori a risolvere le proprie paure, rafforzandosi o ridimensionandole.

E’ importante osservare come i bambini si pongono di fronte alle esperienze. La timidezza se portata all’eccesso, se non elaborata, può diventare una sorta di “malattia”, che limita e impedisce al bambino, e poi all’adulto, di vivere in pieno la propria esistenza. 

La collaborazione, l’aiuto reciproco, il confronto tra famiglia e scuola è altrettanto fondamentale per garantire una vita serena ai bambini.

[Fonte testo: Massimiliano Briganti, educatore professionale]

[Fonte immagine: http://samoms.co.za http://steinhardt.nyu.edu https://childdevelopmentinfo.com ]

Potrebbe interessarti anche...