Genitori preoccupati per i videogiochi
Bambini e ragazzi ipnotizzati dalla tecnologia.
I videogiochi e la tecnologia sono una forte attrazione per migliaia di bambini e ragazzi di ogni età. Spesso ne subiscono il fascino anche gli adulti.
Se usata in maniera ottimale, la tecnologia si trasforma in un valido strumento di intrattenimento, di studio e di gioco.
Mentre “video-giocano”, i ragazzi sembrano proprio ipnotizzati, entrano in una sorta di trance. Niente e nessuno può distrarli. Però nel lungo termine emergono pericoli e danni non indifferenti.
Parlando di strumenti tecnologici, non è possibile stabilire un’età ideale e giusta per usarli. Esiste invece il buon senso nel loro utilizzo e il monitoraggio da parte dei genitori.
Può essere buona regola delineare un tempo limite d’uso: un’ora al giorno è più che sufficiente. Altra buona indicazione: non lasciare PC, tablet, cellulari, incustoditi e senza parental control. La “postazione tecnologica” deve essere collocata in una parte della casa visibile ed accessibile a tutti. Ad esempio non in camera dei figli.
Gli esperti informano che l’eccesso uso di videogiochi provoca nervosismo, sbalzi di umore, iperattività. Anche dipendenza, poiché la persona va alla ricerca di giochi sempre più emozionanti, accattivanti; prolunga sempre più il tempo di intrattenimento.
In questo caso i ragazzi, pur di non interrompere il gioco, non mangiano, non studiano, non escono con gli amici, non praticano sport, rimangono svegli fino a tardi.
E’ necessario mettersi d’accordo sui tempi di utilizzo e sulle tipologie di videogiochi. Si possono valutare valide alternative: uscite con gli amici, laboratori artistici, sport, visite in biblioteca, ecc. Importante è anche dare il buon esempio, quindi se i figli vedono i genitori con i dispositivi in mano e sempre connessi, a loro volta si sentiranno autorizzati a fare altrettanto.
[Fonte testo: Massimiliano Briganti, educatore professionale]
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