Pipì a letto?! ...che cosa fare?!

Pipì a letto?! ...che cosa fare?!

L'enuresi notturna nei bambini può essere considerata come un disturbo comune e passeggero.

Consiste nell’incapacità di controllare la vescica, con la conseguente fuoriuscita dell’urina e quindi bagnare il letto.

A meno che non sussistano delle patologie specifiche, l’enuresi notturna si può manifestare in periodi particolarmente critici della crescita del bambino; in concomitanza di situazioni che generano tensioni e conflitti interiori, ad esempio: l’inizio della frequentazione della scuola materna e quindi il distacco dalla figura di riferimento; oppure per la notizia della nascita di un fratellino o di una sorellina, ecc. Il bambino in questo modo si libera, in maniera inconscia, dalle sue ansie, dalle sue paure e dalle sue pulsioni aggressive bagnando il letto.

In tempi remoti, la famiglia affrontava questo possibile evento in maniera molto aggressiva: sgridando il bambino, ridicolizzandolo davanti a persone estranee; le strategie adottate erano assolutamente  punitive: facendo appoggiare la mano o, nel peggiore dei casi, il volto sulla chiazza umida del letto, oppure picchiando il bambino. Questo tipo di condotta non faceva che peggiorare la situazione per il piccolo, che alla fine si sentiva umiliato, addolorato e colpevole.

Invece il modo migliore per affrontare e risolvere la questione “pipì-a-letto” è di mitigare il più possibile l’atmosfera, evitando la derisione e il senso di vergogna; è necessario sdrammatizzare e accettare questi episodi come fenomeni passeggeri. I genitori dovrebbero ascoltare e osservare con maggiore attenzione il bambino per capire l’origine della frustrazione del figlio  ed essere di supporto  per aiutarlo a superare la difficoltà.

La presenza affettiva del genitore rassicura il bambino e lo aiuta a superare il problema; così il disturbo dell’enuresi resterà un ricordo, che svanirà con il passare del tempo.

E’ comunque buona prassi genitoriale rivolgersi al pediatra di fiducia e condividere questa esperienza, in modo che il professionista possa supportare la famiglia e dare validi suggerimenti.

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