Un mammo acquatico: il cavalluccio marino.

Un mammo acquatico: il cavalluccio marino.

E' il maschio che alleva e partorisce i piccoli della specie.

Il cavalluccio marino ha sotto il petto una sorta di marsupio, una tasca, dove la femmina depone le uova. Dopo questa operazione il maschio le feconda e ha inizio il periodo di incubazione e di gestazione, che ha una durata compresa tra le 4 e le 6 settimane. Dentro questo sacco circola sia l’ossigeno che il nutrimento necessari ai piccoli per crescere. Qui inoltre ha luogo una vera e propria osmosi, ossia una regolazione della concentrazione salina del liquido placentare per abituare piano piano i piccoli all’ambiente marino.

La natura è davvero straordinaria….pensa proprio a tutto!

Il cavalluccio marino ha un corpicino allungato e leggermente appiattito lateralmente; è ricoperto completamente da “anelli” ossei, sono delle fasce rigide che lo proteggono dai predatori. E’ dotato di una pinna dorsale a forma di ventaglio, che usa per spostarsi e due piccole pinne pettorali che servono per le manovre; la coda prensile viene utilizzata per ancorarsi ai coralli o alle alghe. Ha una testa affusolata, sopra ha una specie di corona; il muso allungato funziona come un’aspirapolvere, succhia acqua e plancton. Il cavalluccio marino è goloso di piccoli crostacei, pesci e larve. La lunghezza del corpo è variabile in base alla specie, va da un minimo di 5 a un massimo di 30 cm; da adulto raggiunge un peso di circa 250 gri. Questi simpatici animaletti sono presenti lungo le coste dei mari e degli oceani tropicali.

Un’altra caratteristica è quella che si mimetizza in modo davvero straordinario con l’ambiente circostante. Questa capacità di cambiare colore è congeniale per proteggersi dai predatori, ma ha anche una valenza sociale, cioè varia la colorazione durante il periodo del corteggiamento, dell’accoppiamento oppure durante la malattia.

Il cavalluccio marino ha dei predatori naturali: le tartarughe marine, i tonni, i granchi e le razze. Anche l’uomo, purtroppo, contribuisce alla scomparsa di questi esemplari, li cattura per venderli agli acquari.

Per concludere, una curiosità fantastica: nella mitologia, questo loro aspetto un po’ da pesci, un po’ da cavalli, trasforma i cavallucci marini, in forti destrieri utilizzati dagli Dei per attraversare gli abissi. Nei miti greci il carro di Poseidone era trainato da una coppia di enormi e agili cavallucci marini.

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